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sabato, novembre 27
mercoledì, novembre 24
Mt 25,31-46
Gesù è presentato come Re, Figlio di Dio; Re Crocefisso; Re Giudice Glorioso. Il Regno del nostro Re persiste nel tempo, non verrà mai distrutto; è un Regno frutto della resurrezione di Cristo, primo dei risorti, che ha vinto la morte, ultimo nemico dell'uomo. Dio regna strettamente legato all'uomo, alla vita di ogni uomo, nella sua quotidianità; regna nei nostri pensieri, nelle nostre azioni. Dio regna nel senso che noi abbiamo preso la forma, i lineamenti, il modo di fare di Dio, il criterio di giudicare di Dio: LA CARITA'.
Il Regno di Dio non è una cosa dell'altro mondo, ma bensì vivere qui in terra "cose dell'altro mondo", grazie alla capacità di riconoscere Gesù nei poveri, negli ultimi, in ogni uomo, perchè ognuno di noi è povero. Don Orione scrisse: "Servire il Figlio dell'uomo nell'uomo; nei nostri Piccolo Cottolengo non dobbiamo chiedere qual è il credo politico di chi bussa alla nostra porta ma di chiedere che dolore ha", chi agisce prendendosi cura degli altri si prende cura di dio stesso. Così si presenta Dio nella nostra vita, è una regalità che prende forma nella quotidianità più normale, che prende i contorni di un'umanità che agisce proprio nel modo di Dio. Siamo chiamati alla santità! Cosa vuol dire? Accogliere la mia vita reale, perchè saremo giudicati sull'amore perchè Dio sia tutto in tutti. Gesù non ha promesso ai suoi amici una vita lunga ma una vita risorta.
Quali sono le pieghe della mia vita (situazioni, comportamenti) in cui Dio non riesce ad entrare? In che modo la carità, soprattutto verso i poveri e gli emarginati, sta diventando il criterio per leggere la realtà? In questo anno liturgico quale volto di Dio mi ha accompagnato nel mio essere cristiano.
Auguri di fine anno liturgico e vi auguro per il nuovo anno liturgico che... Dio solo basta! Dio regni in noi per poetr assumere i tratti della Sua divinità e servirlo nei miei fratelli!
Avvento ...
Avvento, tempo dell'attesa e della speranza: è la tua venuta, o Cristo, che vogliamo rivivere, preparandoci più profondamente nella fede e nell'amore.
Avvento, tempo della Chiesa affamta del Salvatore: essa vuole ripeterti, volgendosi a te con più insistenza, con un lungo sguardo, che tu sei tutto per lei.
Avvento, tempo dei desideri più nobili dell'uomo che più coscientemente convergono verso di te, e che devono cercare in te, nel tuo mistero, il loro compimento.
Avvento, tempo di silenzio e di raccoglimento, in cui ci sforziamo d'ascoltare la Parola che vuol venire a noi, e di sentire i passi che si avvicinano.
Avvento, tempo dell'accoglienza in cui tutto cerca di aprirsi, in cui tutto vuol dilatarsi nei nostri cuori troppo stretti, al fine di ricevere la grandezza infinita del Dio che viene a noi.
(Jean Galot, Vieni, Signore)
lunedì, novembre 22
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