Dimmi cosa attendi…
L’attesa pretende il silenzio,
perché Dio è allergico al rumore! Se noi smettiamo di parlare diamo
un’opportunità a Dio. La preghiera e la contemplazione sono la risposta
all’amore di Dio, questi due aspetti nascono da un’esperienza profonda d’amore.
Attendere: aspettare, ascoltare
attentamente, far bene attenzione, mantenere (quanto si è promesso), dedicarsi.
ATTESA indica che c’è qualcosa d’aspettare?! È un atteggiamento carico di
tensione, base dell’uomo. Chi attende non s’annoia, perché è orientato verso
una meta, quale? La meta dell’attesa è una festa, la festa del nostro entrare
in comunione con Dio.
Perché anche Dio attende noi? Perché ci apriamo alla vita e
all’amore. Il DNA dell’uomo, tutta la vita è accompagnata dall’attesa e dal
desiderio che arrivi qualcosa o qualcuno.
L’attesa è tempo trascorso
nell’aspettare (più passiva), è uno stato d’animo di chi attende il realizzarsi
di qualcosa di conforme alle proprie speranze (ci fa sentire attori, siamo i
primi protagonisti della nostra vita, ci mette in gioco pieni di speranza verso
la vita), ci sentiamo vivi! Noi
viviamo il nostro presente sempre e solo alla luce di un certo futuro.
Seminiamo oggi per raccogliere domani, ecco
perché da ciò che attendi…si capisce chi sei!
Perché l’uomo aspetta? Molte volte l’uomo non sa aspettare.
L’attesa è qualcosa che ci fa andare avanti, qualcosa che ci fa crescere,
sognare, sperare, l’attesa è il tema
dominante nella nostra vita. Attendere Gesù è ciò che qualifica il
cristiano:
·
Non assopito come il mondo,
·
Non con la mano chiusa,
·
Non spenta la lampada della speranza con l’olio
delle sue buone opere.
Attendiamo alla festa, è la lieta
notizia di un amore che si dona gratuitamente.
La risposta di un Dio che viene a
condividere la nostra vita. Il natale diviene festa dell’attesa nella speranza.
Sappiamo ancora attendere?
Silenzio: metto a fuoco solo un
punto.
Pazienza: perdere tempo per un
evento o una persona, per cui attivi tutte le tue potenzialità e le tue energie
per andargli incontro.
Gesù c’invita a coltivare una
vigilanza motivata dal desiderio e dall’amore, non dal calcolo e dalla misura.
Non dobbiamo correre su un monte aspettando la fine del mondo, ma piuttosto
ricordarsi di vigilare. Ti sto
aspettando in silenzio…per ascoltare.
Il mondo, pieno di rumore,
soffoca l’urlo dei piccoli, noi viviamo con gli occhi fissi sull’orologio, oggi
l’uomo è incapace di ascoltare.
Ma ascoltare cosa? L’universo, l’altro, il proprio cuore, Dio che
non cessa mai di comunicare.
UOMO IMPARA AD ASCOLTARE per
non rischiare di sentire dire:
·
Non dare sempre consigli perché non fai ciò che
ti chiedo.
·
Non fare l’elenco delle tue analisi perché
calpesti le mie sensazioni.
·
Non risolvermi i problemi perché mi deludi.
Per molti solo la preghiera
funziona, perché Dio è muto, non vende consigli, ne prova ad aggiustare le cose
al posto tuo; Egli ti ascolta e aiuta a cercare in te la soluzione, Convertiti!
La Chiesa vigila non solo perché
attende l’incontro definitivo ma perché sa di essere già accompagnata dal suo
Buon Pastore e nella vigilanza vuole accoglierne la presenza per seguirlo
nell’amore.
Nulla di nuovo sotto questo cielo. La musica non cambia. Di fronte
a noi c’è l’angelo di Dio e ci chiede se vogliamo credere al Dio che viene:
·
Nella nostra piccola vita,
·
Nei nostri piccoli incontri e scontri,
·
Le nostre piccole preoccupazioni,
·
Nelle nostre gioie molto concrete.
Troviamo il coraggio e la
pazienza per frugare dentro la nostra vita e vedere se ci può essere questa
sorpresa? Vuoi incontrare Dio? Perché dobbiamo attendere non solo aspettare!
L’attesa allarga il cuore perché
io sento che non basto a me stesso nell’attesa usciamo da noi stessi, verso
colui che tocca il ostro cuore, calma le
nostre attese. Colui che verrà alla fine dei tempi nella gloria è venuto
nell’umiltà di Betlemme e continua a venire in ogni istante nella storia negli
eventi, nelle persone, nella sua Parola, nell’azione dei suoi discepoli,
soprattutto nei Sacramenti.
Attendere non è solo aspettare ma
come dice l’etimologia della parola: ad-tendere,
cioè tendere a…, volgere l’animo e la mente, protendersi verso…
Verso Colui che
·
viene e verrà,
·
è la nostra speranza,
·
è la terra promessa abbandonando le nostre
piccole sazietà,
·
è il tesoro nascosto e la perla preziosa che ci
fa vendere ogni altro bene.
La sua attesa ci fa vivere la sua
promessa: “verrò presto!”, ci fa guardare lontano…all’essenziale.
Nell’Immacolata Concezione si
rinnova la fedeltà dell’uomo a Dio, la fiducia della creatura al Creatore, la
disponibilità e l’apertura all’amore e alla Bellezza dell’Eterno. Oggi Maria
Immacolata si rivolge a noi dicendo: “Abbi
il coraggio di osare con Dio! Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi il coraggio
di rischiare con la fede! Abbi il coraggio di rischiare con la bontà! Abbi il
coraggio di rischiare con il cuore puro! Compromettiti con Dio, allora vedrai
che proprio con ciò la tua vita diventa ampia e illuminata, piena d’infinite
sorprese, perché la bontà infinita di dio non si esaurisce mai”. (Benedetto
XVI, 8/12/2005)