Siamo nella settimana Santa, nell'ultima settimana di vita di Gesù, e per Marco e per i critiani questa settimana è di estrema importanza.
Gesù viene in pace, viene dimesso perchè c'è poca gente che acclama, forse più che altro i suoi discepoli; perchè i sacerdoti non agiscono, non danno importanza a questa entrata, sono lenti a reagire. E' un trionfo da poco. Gesù entra in cima ad un puledro figlio di asina, è un Re Misericordioso, ma per vederlo come Re dobbiamo avere gli occhi della fede, per vedere nella povertà la ricchezza, nella vergogna l'onore; nella morte la vita.
Gesù Re misericordioso, Dio Onnipotente, Bambinello nella mangiatoia è il Dio sul puledro figlio d'asina, è il forestiero non accettato in nessuna locanda; è un Dio che non si vuole imporsi, non vuole abbagliare ma si offre con la condivisione e l'amore.
Questo Dio ci vuole risvegliare il bisogno di Salvezza in noi, oltre le delusioni della vita, vuole portare in noi una forza creatrice e rinnovatrice.
Il Gesù che entra in Gerusalemme è il Gesù che entra nella storia dell'uomo, ed entra in punta di piedi.
Questo Dio ci vuole risvegliare il bisogno di Salvezza in noi, oltre le delusioni della vita, vuole portare in noi una forza creatrice e rinnovatrice.
Il Gesù che entra in Gerusalemme è il Gesù che entra nella storia dell'uomo, ed entra in punta di piedi.
E' il Signore, il Messia, il Principe della Pace, umile e mansueto che viene per riformare la mente e il cuore di ogni uomo; è il Signore perchè i nostri no non sono il rifiuto di un qualsiasi profeta ma di Dio, non è una manifestazione del coraggio di un profeta che giunge al martirio, ma la manifestazione dell'amore di Dio nei nostri confronti.