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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

domenica, giugno 23

Lc 12,22-31

Gesù è la radice di tutto, perchè la mia vita non dipende dai miei beni, nulla mi salva, tutto è inconsistente, tutto passa. Nella propria vita se mettiamo al primo posto un bene anche affettivo rischiamo di cadere in una delle tre vanità dell'uomo:

  1. la sterilità degli sforzi umani
  2. la fragilità dei traguardi raggiunti
  3. le numerosi anomalie ed ingiustizie della vita
La liberazione che ci propone Gesù è liberarsi dal fascino del possesso e arricchirsi davanti a Dio.
Ma cosa vuol dire arricchirsi davanti a Dio?
  1. Non cadere nella tentazione dell'affanno, dell'ansia, come se tutto dipendesse da me.
  2. Subordinare tutto a Dio (lavoro, possesso, vita, affetti).
  3. Dare in elemosina
Il davanti a Dio si concretizza nel per altri!

Perché dov'è il tuo tesoro lì è il tuo cuore! Ciò che per me è più prezioso è ciò che più amo. "Ami la terra? Terra diventerai. Ami Dio? Diventerai Dio" (S. Agostino). 
L'uomo diventa ciò che ama. La vita non cresce per obblighi o divieti, ma per passione, quella passione, che nasce dalla Bellezza, non dal "mi piace", ma dal Bello e Buono che è eterno, universale, assoluto.
La Bellezza di un Dio che
   ci fa avanzare nella fede
   si chiama amore
   ci lava i piedi
   ci metterà a tavola e ci servirà
   ci riempirà di quella povertà che ci arricchisce e ci fa diventare più ricchi di Dio e più ricchi di umanità.
L'amore in una coppia avanza solo se tutte due fissano lo sguardo su Gesù crocefisso e risorto, solo tra i due viene piantata la croce di Cristo, se per abbracciarsi, si abbracciano in, per, con Cristo crocefisso.
(omelia per il 18° anniversario di matrimonio di Andrea e Marcella)


Lc 9,18-24


Allora perché l'incarnazione? perché la croce?
Per manifestare che l'amore infinito di Dio non si ferma davanti a niente e a nessuno; l'amore di Dio continua ad amare, immutato, anche davanti alle minacce, davanti ai tradimenti, alle condanne ingiuste, davanti alle torture più dolorose e, infine davanti alla morte più infamante, qual è la croce.
E che cosa voleva il Padre, che suo Figlio morisse in quel modo? Il Padre voleva che Gesù continuasse ad avere fede in Lui, che non perdesse la speranza in Lui e continuasse ad amare gli uomini in nome di Lui, a qualunque costo, anche a costo di morire.
Se questo è il primo fine della croce di Cristo, la conseguenza di questo amore del Padre e della fedeltà del Figlio fu, è la salvezza dai nostri peccati.
Dio chiede ad ogni uomo: “Chi sono io per te?”. Non è in gioco l'esatta definizione di Cristo, ma la presa, lo spazio che occupa in me, nei pensieri, nelle parole, nella giornata. Il tempo e il cuore che mi ha preso.
La fede è una mano che ti prende le viscere, la fede è una mano che ti fa partorire. (Alda Merini)
Dio è passione, passione d'amore. Passione che sacrifica se stessa. Una passione che nessuna tomba può imprigionare.
Prendi la tua croce! Non stiamo parlando dell’elogio del sacrificio fine a se stesso, ma del fatto che se si vuole bene fino in fondo ad un altro, questo costa. La gratuità, infatti, se non ha prezzo per chi la riceve ce l’ha per chi la dona, nel senso che è Lui a pagare il conto…

È possibile prendere la propria croce, perché in Lui si riceve la forza di amare a qualsiasi prezzo, realizzando così la nostra intima natura: essere dono gli uni per gli altri, perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere. 
(stralci di omelie di fr Massimo Rossi, p. Ermes Ronchi e Marco Tibaldi)