"Se c'è autosufficienza non c'è cristianesimo! Bisogno, sete e fame, è su questo terreno arroventato che il cristianesimo lascia cadere di rimando preziose gocce d'acqua" (Rozanov).
La nostra tentazione è quella di andare dai discepoli per trovare un buon insegnamento, una buona parola, un buon consiglio, ma per i bisogni veri, reali, quotidiani ci si rivolge altrove. Dio rimane in chiesa! Oggi Gesù ci invita dai da mangiare! ...
E noi subito rispondiamo: ma se...
è così poco,
c'è poca speranza,
l'unità della Chiesa sembra un'utopia,
non so dove cercare?
Cosa?
Dare Gesù nel pane quotidiano!
Dare una risposta alle domande importanti della vita!
Dare un aiuto concreto, reale, perchè chi chiede sia pronto ad accogliere la buona novella.
La sfida della Chiesa si gioca su questo campo, sulla capacità di farsi mediazione di un insegnamento che nutre ogni fame, che conforta ogni sete, che accompagna fino ad assumere su di sè ogni umano dolore, soprattutto quello che disumanizza.
Per noi c'è sempre un unica via: Gesù.
Il quale prova compassione fino a far diventare pane la sua Parola, fino a diventare Lui stesso Pane.