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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

venerdì, aprile 12

Tradizione spirituale cristiana

Nelle nostre comunità cerchiamo di curare l'annuncio delle verità cristiane, rinnoviamo le celebrazioni sacramentali, educhiamo a un impegno operativo, ma forse stiamo trascurando quella che si chiamava un tempo la formazione, la vita interiore.
Finiamo così per pensare che la vita cristiana stia davanti a noi come un complesso di fatti, di verità, di gesti, che sta a noi assimilare con le nostre forze. la fede invece ci dice che non solo Gesù è il dono del Padre, ma anche lo Spirito santo, senza la cui presenza ci è impossibile assimilare quello che Gesù è per ciascuno di noi. Occorre riscoprire la grande tradizione spirituale cristiana. 
Gli esempi e gli scritti dei santi, la direzione spirituale, la comunicazione della fede, la meditazione quotidiana sono alcuni mezzi che occorre riprendere in mano vigorosamente per disporre il cuore a ricevere la grazia dello Spirito.
(C. M. Martini, Partenza da Emmaus)


Il senso della morte

Nella nostra esistenza la morte resta evento inevitabile, anche se oggi si vive come se si fosse immortali. 
Da alcuni decenni noi cristiani assistiamo passivamente a un occultamento della morte e a una rimozione di questa realtà del nostro vivere quotidiano
E' una vergogna e un tradimento della vocazione ricevuta nel Battesimo, che è immersione nella morte del Signore.
La morte viene così rubata all'uomo, come fosse qualcosa di osceno, e la vita rischia di non avere più un confronto con la propria finitudine, perdendo ogni capacità di un autentico rapporto con gli uomini, le creature, il mondo in cui siamo stati posti.
Il significato della vita subisce una deformazione disumana e il significato della morte sfugge sempre di più all'uomo costretto a morire in modo incosciente, secondo modelli forniti dalle ideologie dei consumi. (E. Bianchi, Vivere la morte)

Dio mi incontra

Il sacramento della penitenza educa a stare nella realtà della propria storia.
Non devo pensare a me, a Dio e alla Chiesa come se tra me e Dio ci fosse questa specie di barriera.
Lo schema del pensiero deve essere piuttosto un altro: non io, la Chiesa e Dio; bensì io chge ritrovo Dio, il Dio dell'alleanza, e così sono ritrovato da lui, in modo che questo reciproco ritrovarsi sia un aspetto dell'edificazione del tempio di Dio, il luogo di Dio che è la Chiesa. 
Io incontro Dio e Dio stesso mi incontra; ma mi incontra proprio perchè egli, incontrandomi, sta edificando e riedificando, il luogo della sua presenza, il suo popolo. (G. Moioli, il peccatore perdonato)


Il distintivo del cristiano

I comandamenti di Dio non limitano la nostra libertà, sono invece la premessa per aderire al patto d'amore che egli ha concluso con noi, che ci rende liberi interiormente.
Con Gesù ci è dato di compiere un passo ulteriore: infatti attraverso i gesti della misericordia scopriamo il volto del Padre e nell'amore ai fratelli la sintesi dei comandamenti.
Guardando Gesù, come il vangelo ce lo rivela, impariamo a vivere da figli di un Padre che non fa discriminazioni, ma diffonde il suo amore su tutti, sugli ingrati e i cattivi.
Perciò nell'amore ai nemici Gesù addita il superamento delle contese, della lotta, della guerra, tipiche della mentalità del mondo, facendone il distintivo del cristiano che abbraccia la logica della gratuità, appresa dalla Sapienza della croce che vince il mondo.

lunedì, aprile 8

La pagella di Gesù

La pagella di Gesù
Gesù, alunno della scuola di Nazareth, rientra a casa con la sua pagella (di seguito riportata integralmente). Francamente i giudizi non sono un granché…Sua madre, dopo averli letti, non dice nulla, ma medita tutte queste cose nel suo cuore.  Resta la cosa più difficile:  farla vedere al falegname Giuseppe. Questa la comunicazione della Scuola Simeone di Nazareth:

Gentili Signori
Giuseppe e Maria di David
Via del Sicomoro, 11
NAZARETH - GALILEA
Oggetto: PAGELLA SCOLASTICA  dell´alunno GESÙ

LINGUE
Ha il dono delle lingue, parla e ciascuno lo capisce nella sua lingua nativa, ma ha grosse difficoltà a parlare con chiarezza e si esprime continuamente in parabole.  Inoltre è convinto che le sue parole non passeranno!  Non porta mai quaderno e penna ed è costretto a scrivere sulla sabbia.
STORIA
La storia non è maestra di vita:  dice che uno solo è il maestro:  Cristo.
GEOGRAFIA
Manca di senso di orientamento:  afferma che c´è una sola strada che conduce al Padre.  Ed è stretta e angusta!
MATEMATICA
Totalmente negato per le divisioni, gli riesce bene solo la frazione del pane e prega che tutti siano uno.  Carente anche nelle addizioni:  afferma che lui e il Padre sono una cosa sola.
Riesce invece molto bene a moltiplicare pani e pesci.
SCIENZE
Non fa gli esercizi richiesti, ma trasforma l´acqua in vino e tiene allegri i suoi compagni.
INFORMATICA
Dice che il suo linguaggio:  SI SI e NO NO sono la base del linguaggio dei computer.
MUSICA E DANZA
Buon orecchio musicale:  sente voci anche quando gli altri sentono tuoni, ma non lega con i compagni ai quali dice:  Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato
ARTE / IMMAGINE
Legge i segni dei tempi, ma non ha grande considerazione delle arti.  In particolare per l´architettura:   vorrebbe rifare in tre giorni il Tempio di Gerusalemme che, ovviamente, non è di suo gradimento.  Il suo disegno meglio riuscito dice che fu su un lenzuolo funebre!
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
Invece di imparare a nuotare come fanno tutti, lui cammina sull´acqua!
ALIMENTAZIONE/BENESSERE
Cerca fichi fuori stagione e fa seccare le piante che non ne hanno.  Cioè tutte!  Talvolta sputa per terra e si diverte a impastare fango.
CONVIVENZA CIVILE
Forte tendenza a frequentare forestieri, poveri, gabellieri e anche prostitute.
ORDINE E DISCIPLINA
Ha perso tutte le sue cose a scuola e afferma, senza vergognarsi, che gli è rimasta solo una pietra per cuscino.
VARIE
Manda a lavorare chi sta a letto, scaccia i mercanti, rovescia le bancarelle e vuole pagare allo stesso modo chi ha lavorato tutto il giorno e chi un ora sola!  Una parte del Sindacato è d’accordo con lui!
Il Preside
Ponzio Pilato

Giuseppe, letta con attenzione la pagella, strapazzandosi la barba, riflette e conclude:
“Così non si può andare avanti.  Si dovrà prendere seri provvedimenti!”
Chiamato Gesù gli dice:
“Bene Gesù, siccome la pagella è un disastro, tu puoi fare una croce sulle tue vacanze di Pasqua!”