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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

lunedì, novembre 14

Lasciami lavare i tuoi piedi


O mio Signore Gesù,
lasciami lavare i tuoi sacri piedi;
te li sei sporcati da quando cammini nella mia anima...
Ma dove prenderò l'acqua della fonte per lavare i piedi?
In mancanza di essa
mi restano gli occhi per piangere:
bagnando i tuoi piedi con le mie lacrime,
fà che io stesso rimanga purificato.

(Sant'Ambrogio, Trattato sulla penitenza)

Gv 13,1-5

La lavanda dei piedi è l'ora di Gesù, cioè il dono supremo della sua vita per i suoi amici, con la morte umiliante sulla croce.
Come vivi l'Eucaristia?
Un pericolo che si può vivere è il sentimentalismo spirituale, cioè ci ritroviamo a recitare una preghiera solo emotiva. L'Eucaristia mi deve far approdare, sfociare ad un impegno di solidarietà e condivisione.
Gesù depose le vesti... dall'Eucaristia alla vita. Il buon Pastore dona la vita a favore delle sue pecore. Dobbiamo deporre le vesti del tornaconto, calcolo, interesse personale, arroganza, dominio; per lasciarci guidare da un amore autentico verso gli altri.
Gesù si cinse un asciugamano.... nella propria famiglia, comunità ecclesiale, tra i tuoi colleghi di lavoro o di studio percorri la strada del servizio, della condivisione? Sai scorgere il volto di Cristo che chiede di essere servito, amato nei poveri?
La lavanda dei piedi non è solo un segno di umiltà, ma anche un segno di pietà, un segno forte di unione tra gli animi con un mutuo amore. Dobbiamo lasciarci lavare i piedi da Gesù perchè è l'unico per farsi conferire dignità e libertà.

I piedi rappresentano gli affetti, l'anima; dobbiamo lasciarli lavare spesso perchè ogni giorno ricadiamo nel peccato e Gesù, solo attraverso il Sacramento della Riconciliazione ci dona la sua Grazia, il suo Perdono.

La Benedizio di Dio


Il Signore sia davanti a te
per mostrarti la retta via.

Il Signore sia vicino a te
per stringerti nelle Sue braccia
e per proteggerti dai pericoli
alla tua destra e alla tua sinistra.

Il Signore sia dietro di te
per custodirti dalle insidie degli uomini malvagi.

Il Signore sia sotto di te
per sorreggerti quando cadi,
e liberarti dal pericolo.

Il Signore sia dentro di te
per consolarti quando sei triste.

Il Signore sia intorno a te
per difenderti, quando gli altri ti accusano.

Il Signore sia sopra di te
per benedirti

Così ti benedica il buon Signore! Amen.
(Antica benedizione irlandese)

Itinerario di preghiera

PREPARATI COSI'
- Un tempo: scegli i tuoi 10-15 minuti quotidiani, in un momento adatto a te, possibilmente fisso;
- Un luogo: tranquillo (stanza - angolo - chiesa);
- Una posizione: corpo rilassato.

PREGA COSI'
- Sentiti alla presenza del Padre, di Gesù.;
- Invoca lo Spirito, maestro di preghiera.

  1. Leggi un breve tratto del Vangelo. Rileggilo più volte.
  2. Ripeti i versetti che più ti colpiscono.
  3. Medita ascoltando in profondità per convincere la mente e rivedere la vita.
  4. Prega per ringraziare, offrire, pentirti, chiedere.
  5. Contempla guardando Lui con amore.
CONCLUDI COSI'
- Recita adagio una preghiera a te gradita.
- Fissati una frase da ricordare durante il giorno.


domenica, novembre 13

Mt 25,14-30


Spesso ci si ferma a considerare i talenti le qualità positive che Dio ci ha donato e dobbiamo fruttificare. Tutto vero ma non basta, Gesù non può restare così tanto in superficie, la sua parola si apre sempre su confini infiniti. Il tema di questo Vangelo è la vigilanza, perchè noi ci moviamo, respiriamo, camminiamo attendendo la venuta del Signore facendo fruttificare i doni ricevuti da Dio.
Ma cos'è il talento al tempo di Gesù? Perchè devo vigilare? Quali sono i beni che Dio mi dona oltre alle mie qualità?
Per talento intendiamo non le doti naturali ma il Mistero del Regno di Dio annunziato e fatto fruttare. Il talento equivale a 34 Kg d'oro e tutti i tre servi ricevono il giusto, non ci sono disparità o preferenze perchè il padrone dà ad ognuno secondo le proprie capacità.
Il terzo servo per l'antica Legge non sta sbagliando perchè non spreca, ma non fa fruttificare, la sua idea di Dio giudice lo blocca a tal punto che non lo dà nemmeno ai banchieri così il padrone poteva ritirare almeno gli interessi accomulati.
Il problema è che non ha fiducia in Dio anche se pratica, si fida solo di se stesso e della sua osservanza della Legge, è chiuso in se stesso e non si occupa degli altri. Non riconosce i beni; è un serve fannullone che fa tanto ma non riconosce il tempo in cui Dio gli chiede la massima disponibilità di sè per il Vangelo. I talenti sono tutto ciò che mi fa crescere come comunità e rivela la presenza di Dio. I talenti sono l'amore, il servizio, la condivisione, il dono gratuito; ma anche il suo Corpo e il suo Sangue, i Sacramenti e lo Spirito santo, la Pace che cerchiamo sempre e tutti ma forse cerchiamo una pace troppo umana e troppo intesa come assenza di problemi. Dobbiamo chiedere e cercare la Pace che dona Gesù agli apostoli nel cenacolo, è la Pace di un Gesù Risorto che porta i segni della Passione trasfigurati. Quindi far produrre i talenti vuol dire vivere la relazione con Dio con tutto se stessi (mente, cuore, volontà), perchè il vero ed unico Bene per ogni uomo è la Vita Eterna, cioè la Comunione con Dio, che non vuol dire solo dopo la morte, ma già ora, così come come e così com'è la propria realtà. Accettare e scegliere una vita orientata verso Dio.
Se mi chiudo perdo tutto, l'amore muore, la giustizia s'indebolisce e la condivisione sparisce.
Il cristiano non può stare con le mani in mano, non deve perdere tempo ma corrispondere con impegno responsabile e operoso ai doni ricevuti gratis da Dio mediante l'adesione al Vangelo, offrire a Dio ciò che da Dio ha ricevuto: Confessione, Misericordia, Umiltà, Pace e Carità. Perchè solo così si darà un senso pieno alla propria vita, usando il proprio tempo con le persone con cui vivo per amare, per accettare e a volte sopportare, per benedire piuttosto che maledire, per gustare il momento che vivo piuttosto di guardare e cercare ciò che mi manca. Solo se coltiveremo sempre più il proprio rapporto col Signore potremo anche noi avere una sua Parola da annunciare.

don Guanella

Non posso dire di avere un rapporto particolare con Don Guanella. Pur essendo credente e abitando nella sua terra natale non ho mai sentito la sua figura particolarmente vicina. Collaborando con il Mu. Vi. S e in occasione della sua imminente Canonizzazione ho appreso della sua vita e delle sue opere. Ed è proprio da questa maggiore conoscenza che ho scoperto uno dei pilastri fondamentali non solo della sua spiritualità ma anche e soprattutto della sua vita: l'affidamento alla Divina Provvidenza. Pensare che ciò che è riuscito a realizzare l'ha fatto non basandosi sulle sue uniche forze ma confidando in Dio, soprattutto quando tutte le circostanze erano avverse, fa riflettere, suscita stima, ammirazione e orgoglio di avere un così grande compaesano.
Considerando i tanti ostacoli che ha incontrato e i tanti che l'hanno avversato viene alla mente l'avvertimento che negli Atti degli Apostoli Gamaliele rivolge a coloro che ostacolavano la dottrina di Paolo: "Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa dottrina o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!". (At 5,34)

E questo è ciò che ritengo uno degli insegnamenti più attuali di don Guanella, che ha testimoniato in tutta la sua vita: niente e nessuno può fermare chi lavora per Dio e nulla è impossibile se ci si affida a Lui.
(Veronica Triulzi, 26 anni, collaboratrice Mu. Vi. S Campodolcino)

Gv 15,9-17

Gesù prova compassione, purtroppo noi a questa parola abbiamo dato un significato negativo. Invece Gesù provando questo sentimento verso noi ci vuol dire che ci ama.
Ci chiede di affidarci a Lui perchè Lui si fida di noi, di essere come un piccolo bimbo che avverte a pelle se i suoi genitori gli vogliono bene, conosce e percepisce l'amore che riceve anche se non parla.
Quando uno ama? Cos'è l'amore? Anche Gesù parla sempre d'amore, ma che differenza c'è tra noi e Lui?
L'amore di Gesù è come un mantello che avvolge, è Gratis, Gesù ci ama per primo, non obbliga nessuno ad amarLo e a lasciarsi amare; è un amore paziente, vero, generoso, gentile, responsabile.Gesù non obbliga nessuno ad aderire a Lui e alla sua Parola, ma senza Gesù non siamo figli di Dio, la nostra gioia è sempre breve e ha bisogno di qualcosa di esterno a noi, qualcosa che stimola la nostra emotività e ci fa sentire vivi. E' Lui che ci rende belli e buoni, ci inalza ad una dignità superiore a quella degli angeli.
Dio non fa e non ha preferenza, è giusto, Lui invita all'amore e propone un amore difficile e serio perchè propone un amore che porta al perdono, al sacrificio, alla fedeltà.

 Umanamente amare come ci propone Gesù è impossibile e il segreto che hanno messo in pratica anche i santi sta nell'indicazione dataci da Giovanni: "Rimanete". Rimanere davanti a Gesù Crocifisso, a Gesù Eucarestia, a Gesù Riconciliazione, a Gesù Verbo Incarnato perchè solo l'infinito e gratuito amore di Dio è il metro con cui giudico la mia vita, il mondo, gli altri. Perchè l'unico segno del mio cristianesimo, del mio dire di credere in Dio è di amare come Lui ha amato.