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sabato, gennaio 15
L'amore non ha confini
Alla fine dice: "Ho una donna, ho un amore, ma non posso stare assieme a lei, però ancora io l'amo".
venerdì, gennaio 14
martedì, gennaio 11
Divina Provvidenza
O Divina Provvidenza, o Divina Provvidenza. [...] Tu apri le vie di Dio e compi i grandi disegni di Dio nel mondo!
In Te ogni nostra fiducia, o Santa Provvidenza del Signore, perchè tu ci ami assai più che noi amiamo noi stessi! No, che col divino aiuto, non ti voglio più indagare: no, che non ti voglio più legare le mani: no, che non ti voglio più storpiare; ma solo voglio interamente abbandonarmi nelle tue braccia, sereno e tranquillo. Fà che Ti prenda come sei, con la semplicità del bambino, con quella fede larga che non vede confini! "Fede, Fede, ma di quella...", di quella del Beato Cottolengo, il quale trovava luce dappertutto, e vedeva Dio in tutto e per tutto! - Divina Provvidenza! Divina Provvidenza! [...]
Dà a me [...] la carità che è soave e dolce, che si fa tutta a tutti: che ripone la sua felicità nel poter fare ogni bene agli altri silenziosamente: la carità che edifica e unifica in Gesù Cristo, con semplicità e candore.
(San Luigi Orione, da un foglietto volante del 20 giugno 1927)
domenica, gennaio 9
Di chi sono i giovani?
"Il giovane, diceva Lacordaire, è sempre di chi lo illumina e di chi lo ama". Ed è così. Il giovane ha bisogno di persuadersi che siamo interessati a fargli del bene, e che viviamo non per noi, ma per lui; che gli vogliamo bene sinceramente, e non per interesse, ma perchè questa è la nostra vita, perchè lui è tanta parte della nostra stessa vita e il suo bene costituisce la nostra missione ed il nostro intento e affetto in Cristo. Egli deve comprendere che viviamo per lui; che il suo bene è il nostro bene; che le sue gioie sono le nostre gioie, e le sue pene, i suoi dolori sono pene nostre e nostri sono i suoi dolori. Egli deve anche sentire che siamo pronti a fare per lui dei sacrifici, e a veramente sacrificarci per la sua felicità e per la sua salvezza. Il giovane deve sentire questo: deve sentire attorno a sè un'atmosfera buona, un soffio caldo d'affetto puro, illibato e santo, di fede e di carità cristiana, ed allora sarà nostro. [Don Orione, LI, pg 240ss]
Mt 13,13-17
E' questo il Vangelo in cui dovremmo stupirci, molte volte invece lo facciamo solo davanti alla culla di Gesù Bambino, ma lì c'è troppo sentimentalismo. La meraviglia davanti a questo Gesù adulto nasce dal fatto che in questo Vangelo rivela il vero volto di Dio e la sua missione. Giovanni il Battista aspetta come tutti gli ebrei, il Messia con convinzione e rettitudine, ma aspetta un giudice severo, che separerà i giusti dai peccatori, che mettere tutto a posto e tutti al proprio posto. Invece Gesù arriva e si mette in fila con i peccatori, sceglie una via diversa da quella che tutti aspettavano e ne rimane fedele. Questa fedeltà lo porterà alla croce.
Gesù si mette in fila tra i peccatori al Giordano e Crocifisso in mezzo a loro. Con questo brano dovremmo veramente stupirci perchè leggiamo varie epifanie: dell'Incarnazione, del Figlio di Dio, della Trinità, del Mistero Pasquale, dello Spirito Santo, della Chiesa. Gesù ci mostra una rivelazione di: solidarietà, nascondimento, irrilevanza, piccolezza. Gesù ci mostra il vero amore, che è solo quello Trinitario, che è fonte per noi per poter amare. Dovremmo fare memoria del nostro Battesimo, per capire che dobbiamo cambiare vita, fare come ha fatto il Battista: abbandonare le proprie idee, schemi, le proprie ragioni per accettare quelle di Dio. Cosa vuol dire tutto questo? Cioè Capire chi è Dio e quanto è grande il suo amore per noi. Guardare la vita e tutto ciò che ci circonda riconoscendo la presenza d'amore di Dio in ogni cosa. Tra le tante proposte di ogni giorno dobbiamo scegliere ciò che piace a Dio. Sentirci amici di Dio e non suoi servi. Vivere come figli di Dio e fratelli di Gesù. Essere come i Magi, seguire la stella polare per arrivare alla gioia vera che si trova immergendoci nell'amore di Dio. Usare come metro di misura per giudicare gli altri e il mondo circostante l'amore di Dio, la sua bontà e tenerezza di Padre.
Mt 3,13-17
Dall'Epifania siamo passati velocemente al Battesimo di Gesù, ad un Gesù trentenne. Gesù è senza peccato e si mette in fila con tutti i peccatori, diventa uno fra i tanti. Ma perchè lo fa? Per trent'anni lo conoscono solo i parenti e quelli del suo paese. Ha trascorso una vita normalissima, una vita scandita da: lavoro, preghiera, pasti, conversazioni, nulla che facesse capire che fosse il Figlio di Dio.
Adesso di frante a Giovanni, sa che deve cambiare vita, non è più figlio di Maria e Giuseppe, ma il Rabbi.
Il suo Battezzarsi serve a dirci che la nostra vita deve cambiare, dobbiamo ricordarci che il suo immergersi è un cambiare la logica della vita umana, entriamo nel mondo rovesciato di Gesù dove al primo posto Dio mette gli ultimi.
Gesù si abbassa per innalzare noi, perchè noi veniamo immersi in Lui, Sorgente della vita vera, è il mio IO immerso in DIO. Io abito in Dio perchè Lui è venuto ad abitare in mezzo a noi, è il mio Natale dopo il suo Natale. Dio è compiaciuto di Gesù, perchè vuole dire ad ognuno di noi che è contento di averci come figli, siamo il suo vanto. Siamo amati indipendentemente da qualunque cosa di buono facciamo. L'amore di Dio è un amore immeritato, che anticipa ogni risposta, anzi ogni volta che mi al mattino apro gli occhi, Dio mi dice che sono il suo compiacimento.
Cioè Dio dice: "TU mi piaci!",
cioè Dio è soddisfatto di me, prova piacere a stare con me. Ma cosa abbiamo fatto per emritare tutto questo? Cosa abbiamo fatto di buono per Dio?
Il suo Amore è puro, non ci sono veri motivi oppure meriti nostri perchè Lui ha deciso di amarci. Quando devo avere un motivo per amare devo essere consapevole che non amo. Con questa dichiarazione d'amore divina siamo chiamati ad uscire dai nostri facili rifugi, per creare solidarietà tra gli uomini, perchè il servizio diventi il nostro stile di vita nel lavoro.
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