Le 40 ore sono un tempo di grazia, è un richiamo alle 40 ore di Gesù nel sepolcro (tra giovedì santo e sabato santo), è una manifestazione del culto Eucaristico. Nell'antichità erano diffuse e solenni, un tempo di rinnovamento spirituale, sociale, di preghiera e penitenza. Nel passato, durante l'esposizione del Santissimo la città cambiava fisionomia: negozi chiusi, lavori nei campi sospesi, le barriere sociali cadevano, la fede rifioriva perché la gente imparava a pregare e meditare... diventava una vera missione popolare.
Oggi le giornate eucaristiche attingono dalla Parola di Dio, dalla Santa Cena, perché l'uomo torna a vivere esigenze d'interiorità, di spiritualità, di adorazione, di semplicità.
Le 40 ore sono un esercizio di ascolto, questa è la preghiera biblica, che è diversa da quella pagana... non solo un parlare a Dio ma un ascoltare Dio. Sono un esercizio di discernimento e di domanda: che cosa cerco? Cosa mi pesa? Cosa è importante nella mia vita? In tutto questo bisogna far attenzione a saper distinguere cosa è decisivo dentro le cose urgenti.
Sono un esercizio di preghiera. La vera esperienza è quella di ascoltare Dio e la sua volontà nel silenzio. La tentazione è pensare che questa preghiera sia tempo perso e smarrire il fine, cioè essere continuatori della missione di Dio e testimoni della sua Presenza e azione.
L'adorazione è il prolungamento della Celebrazione Eucaristica, è intesa come: una preparazione alla Santa Cena; un'attitudine celebrativa dei santi misteri; un ringraziamento per il dono dell'Eucaristia.