Giuseppe è l'uomo giusto, cioè l'uomo che ha gli stessi sogni di Dio. Giuseppe il giusto è in crisi, vive un conflitto emotivo-spirituale, non ha dubbi verso Maria e la sua gravidanza, ma non sa cosa mettere al primo posto nella sua vita. Davanti a questo evento soprannaturale in Maria non sa qual è il compito, il suo posto, non riesce a scegliere tra la Legge prescritta e l'amore.
Non temere! è la Parola con cui Dio inizia a dialogare con Giuseppe e lo rassicura dicendogli che Lui è in favore della vita, sempre! Non solo di una cratura nascente, ma di tutte le volte che l'uomo decide di rialzarsi, di non ascoltare le proprie paure, dice no al male, di non lasciar vincere la disperazione.
Non temere, Giuseppe, uomo, perché Gesù salverà, dal peccato (atrofia, cardiopatia del vivere), allargherà, farà spazio alla nostra umanità.
Gesù viene e crea spazio in me per le creature, per i poveri, per il cielo e per i sogni. Gesù viene e mette la sua tenda, mangiatoia in ciascuno di noi.
Sia in Matteo che in Luca abbiamo un angelo che parla a Maria e a Giuseppe. Dio non ruba spazio alla famiglia, anzi la coinvolge tutta. Diffidate da chi si "consuma" correre in chiesa ad ogni piè sospinto, a chi è in mille cose in parrocchia, è sempre presente e poi al marito gli prepara i "4 salti in padella" col muso lungo e pretendendo di essere ringraziata per quello che gli fa. Diffidate perché Dio ci chiama alla coerenza: ciò che fai fuori, fai in casa e viceversa, perché da cristiani, col Battesimo, la nostra famiglia è: quella d'origine, quella che abbiamo costituito (sia quella tra uomo e donna, sia la comunità di consacrati), la nostra città, la nostra Regione, il nostro Stato, Continente, Mondo.
Dio coinvolge tutti e tutto, non ferisce l'armonia, cerca il sì plurale, dei due cuori.
Dio non fa paura, e chi ha paura non vive di Dio, infatti Giuseppe preferisce l'amore per Maria, per Dio che l'amor proprio. Giuseppe da il primato all'amore perché Dio al tempio preferrisce la casa. Dio benedice sempre e ci mette a fianco angeli che parlano di Lui, ci mette a fianco persone che hanno bisogno di noi.
In questi giorni ammireremo molti presepi, impariamo a non mentire ai nostri bambini, a non ridurre tutto ad una favola ma nei sogni dei bambini sforziamoci di mettere il sogno di Dio.
Ma qual è il suo sogno? Che Lui è pazzo di noi, è follemente innamorato della sua creatura preferita a tal punto che si fa bambino, si fa creatura fragile, piccola e bisognosa di tutto e di tutti, si fa l'opposto del super eroi che risolve i problemi, ogni uomo aspetta per se.
Oggi Giuseppe c'insegna il vero amore per Dio e per l'altro.
Amare senza possedere, vivere il passaggio (la Pasqua) dal Possedere al Proteggere.
Ma quest'ultimo verbo indica un amore che ha la stessa radice di morire e di vivere; cioè un:
- dare e mai prendere o pretendere.
- amare per primo, in perdita.
- senza calcolatrice o l'orologio
- amore immerso nel silenzio e nell'ascolto perché solo così Dio potrà rendere il nostro cuore più spazioso e, come diceva san Luigi Orione, poter "lavorare per Dio solo".