Questa è la domanda di chi si prepara al Natale, di chi vive l'Avvento da sentinella. Paolo c'invita al alzare la testa dai nostri problemi, dalla nostra quotidianità, da una visione troppo orizzontale della nostra vita, da una fede opaca, aspettando la fortuna o la salute oppure un fatto che dia la scossa alla nostra monotona giornata.
Come celebro la Messa, le novene?
Siamo diventati troppo musoni, aspettiamo una predica brillante ma corta, oppure abbiamo confuso la gioia con la comicità. Anche la Messa la vogliamo come la nostra vita: frenetica, veloce... e cosi pure le Celebrazioni si svuotano di senso, d'autenticità, di bellezza. Oggi la Prola di Dio è un'esplosione di Gioia. Ma nella nostra vita cosa manca per vivere la gioia che ci indica Paolo? Non ci mancano momenti di gioia nella vita ma forse ci manca uno sguardo attento, profetico, pieno di Gesu' per saperli accogliere e gustare. Molte volte il nostro sguardo si ferma sui piaceri, sugli eventi e i sentimenti che tale evento ci fa provare.
A tutti fa piacere ricevere un regalo, ma se io metto tutto il mio cuore sull'oggetto prima o poi saro' deluso oppure come un bimbo mi stanchero' presto e cerchero' altro di piu' diventerte, gratificante. Se guardiamo oltre al regalo trovero' il vero dono, i cuori di chi ci ha fatto un regalo, l'affetto dell'altro che ci avvolge.
Questa è la novità! Lo scoprirsi amati!! E' qualcosa di piu' che essere amati. Nella scoperta io sono attore dell'amore, do il mio contributo alll'azione dell'amore, perchè solo essere amati è un atteggiamento passivo.
Riconoscere di essere amati ci spalanca su una gioia piena, appagante e totale, perchè è vero che tutti siamo nati per amare ed essere amati, ma con il prendere coscienza di questo essere amati recuperiamo lo stupore, è come uno svegliarsi da un lungo sonno, è lo stupore dei bambini piccoli che vedono il mondo con meraviglia. L'amore è un nostro bisogno fondamentale ma non lo possiamo pretendere, l'amore è per sua natura gratis, non si compra ne si vende. Riconoscere di essere amati è già un inizio del mio dire sì alla vita, all'amore. E' un rompere il guscio del mio egoismo, egocentrismo, del mio essere vodafone (tutto attorno a me!). Solo così il mio io può fare spazio al tu, posso riconoscere i segni d'amore di Dio e dei fratelli per diventare io stesso un dono di Dio. Solo il prendere coscienza che il Bambino che sta per nascere è Dio Amore che mi avvolge quotidianamente di tenerezza, scrosta il mio cuore e mi da il coraggio di andare verso l'altro nella gratuità e plasmare il mio cuore ad essere senza confini.
Nessun commento:
Posta un commento