Gratis

Gratis
GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

mercoledì, dicembre 26

Stare con gli ultimi


PRENDERE COSCIENZA
che i poveri esistono ancora
e sono più numerosi di quel che si pensa.

LASCIARSI COINVOLGERE
dalla loro vita.
Prendere la polvere sollevata dai loro passi.
Guardare le cose dalla loro parte:
mettersi in corpo "l'occhio del povero".

PER SMANIA DI COMUNIONE
non per smania di evidenzia.
Farsi ultimi
è una vocazione che comporta rinunce.
Non è un espediente per stare sulla cresta dell'onda.

AIUTARLI A CRESCERE
Significa condividere la loro povertà,
rendendoli protagonisti del loro riscatto,
non terminali delle nostre esuberanze caritative
o destinatari inerti delle nostre strutture assistenziali.

RISALIRE ALLA CAUSA
Farsi ultimi
significa conoscere i meccanismi perversi
che generano la sofferenza.
Il volontariato emotivo non è sufficiente.
Occorrono la competenza e lo studio.
Si comprenderà allora
che le cause di tante situazioni disumane
non sono fatalità, ma hanno un nome ben preciso.

LOTTARE SU DUE FRONTI
Quando poi l'analisi puntigliosa
avrà messo a nudo le cause della povertà,
bisogna avere la capacità di lottare su due fronti:
sulle radici del male sociale per rimuoverle,
e sui frutti amari dell'ingiustizia,
per aiutare
di volta in volta
le vittime che sono costrette a nutrirsene.

ALIMENTARSI DELLA PAROLA...
Occorre riscoprire la lettura dei grandi testi biblici
che parlano della liberazione dei poveri,
dall'Esodo ai Profeti,
nelle cui righe vibra tutta la passione di Dio
che non ha mai perso la fiducia nei poveri,
e non li ha mai trattati
come un popolo di straccioni,
ma li ha amati sempre "con viscere di misericordia",
fino a quando anche Lui
"da ricco che era, si è fatto povero".

PER ALIMENTARE IL CORAGGIO
La scelta degli ultimi
esige alla lunga un grande coraggio.
Il coraggio 
di collaborare con le istituzioni pubbliche
e di precederle sulla battuta
intuendo risposte nuove a bisogni nuovi.
Il coraggio
di quella violenza ermeneutica della Parola di Dio,
che senza darci le smanie del guerrigliero
ci abilita a non aver paura dei potenti della terra.
Il coraggio
di creare continuamente spine nel fianco
della buona coscienza pubblica,
rivelando con caparbietà
i bisogni scoperti e quelli emergenti.

CONFIDANDO IN MARIA
La Madonna,
povera di Javhè,
che ha cantato
il riscatto
degli umili,
ci dia la forza di confidare negli ultimi.
E ciascuno di noi,
pur nella fatica del viaggio
e nelle delusioni della vita,
possa sentirsi confortato
dalle parole di sant'Agostino:
"Aiuta il prossimo
con il quale cammini,
per poter giungere
a Colui
con il quale desideri rimanere".
(don Tonino Bello)