La conoscenza di sé ha senso se ci apre
a decisioni significative per l'esistenza.
E nel decidersi
che la persona si fa persona,
che l'individuo diventa soggetto,
che il ragazzo, il giovane
diventa adulto...
Al culmine della conoscenza di sé
c'è il fidarsi della conoscenza
che il Signore ha di ognuno di noi,
un fidarsi espresso
in un atto di amore, di abbandono...
Nelle grandi scelte della vita,
non scelgo in quanto
sono matematicamente certo
profeta sul mio avvenire,
bensì perché credo
di essere nelle mani di Dio
se, da parte mia,
ho onestamente compiuto
il lavoro del discernimento,
posso "giocarmi" con gusto e tranquillità.
(card. Carlo M. Martini)