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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

domenica, novembre 3

Lc 19,1-10


Addà passà a nuttata!

Amalia, specula sulla povera gente ed ignora i problemi della sua casa. Amalia possiamo paragonarlo a Zaccheo, perchè i soldi gli hanno dato alla testa. Zaccheo era ricco e amava la ricchezza, ma dentro di sé scoprì un altro desiderio.
Zaccheo è l'uomo in ricerca. Sembra possedere già abbastanza eppure nel suo cuore abitano il desiderio e il sogno di un magnifico imprevisto, di un incontro. Per questo cerca altro, cerca oltre. 
L'inquietudine è sempre stata uno dei sintomi della ricerca umana di Dio. Il piccolo uomo, basso di statura e con lo sguardo rivolto ai desideri terreni, cessa di essere piccolo.  Per vedere Gesù occorre diventare degli arrampicatori. Tutto dipende dal nostro arrampicare, per scoprire che non siamo noi a cercare, ma siamo dei cercati, degli amati, così come siamo, in modo sconfinato, senza pentimenti, dal nostro Dio che è Padre e Figlio e Spirito Santo.
Le persone che si sentono dei camminatori, dei pellegrini, sono quelle che cercano di mettersi sui passi di Colui che ha promesso il "centuplo quaggiù". Il centuplo in libertà, in gioia, in fraternità, in speranza, in umanità, in profondità.
Zaccheo ha scelto di arrampicarsi sul sicomoro, anche noi per vedere Gesù dobbiamo salire sul nostro sicomoro; che può essere la vita o la morte, la liturgia o la preghiera. Il sicomoro è il nostro muro, il nostro punto debole e su questo potremo fare l'incontro che ci guarirà, guarirà le nostre relazioni, sapremo vedere gli altri come Gesù li vede, con gli occhi di Dio.
Vedere, rileggere tutto alla luce della croce gloriosa, alla luce della fede.
Mentre le altre religioni descrivono l'uomo alla ricerca di Dio, il Cristianesimo annuncia un Dio che cerca l'uomo. Gli ebrei credono che Dio è un Dio di amore e di perdono, e che accoglie liberamente un peccatore pentito, ma Gesù ha insegnato che Dio non aspetta il pentimento del peccatore , va a cercarlo per chiamarlo a sé. (Claude Montefiore, studioso ebraico, 1938)

Zaccheo diventa finalmente cristiano, cioè pensa e agisce come Gesù. La conversione non dice soltanto un rapporto profondo con Dio: dalla conversione deve nascere un rapporto nuovo con la vita, col prossimo, con la città, con il mondo. L'incontro con Gesù non porta ad una conclusione ma un ripartire, riaprire il sentiero verso altre mete, cuori, verso Dio.

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