A caval donato non si guarda in bocca
Tutta la fede del credente, se non diventa adulta, si può spegnere, se non avviene un'adesione consapevole e personale, fino al punto di essere principio e sostanza della propria vita. Questo significa vivere la fede: riconoscere Dio come Creatore e Signore. Credere non è un fatto emotivo, non è un atteggiamento irragionevole e assurdo.
La fede non è frutto di un ragionamento, piuttosto un itinerario della mente e del cuore verso Dio, che rischia di essere insufficiente se non è confrontata con la rivelazione soprannaturale. Una rivelazione che risplende in Cristo,altrimenti non può essere accolta con piena adesione d'intelligenza e di volontà, se non mediante la Grazia della fede.
La Grazia della fede è un'offerta che sollecita una risposta libera, matura e consapevole. Questo atto non è per rinnegare la propria ragione, ma è l'atto che illumina, amplifica e approfondisce, apre all'uomo un cammino di salvezza al di là di ogni naturale possibilità della ragione. Ragione e fede non s'oppongono, la prima prepara e accompagna, la seconda apre ad una sapienza più profonda ad un cammino che non si conclude, perché si apre davanti ad un mistero inesauribile.
Vivere la fede vuol dire agire in modo che tutti gli atti della nostra esistenza sono indirizzati a Dio e in essi prolunghi la salvezza che Cristo ha compiuto. Tutto avviene in conformità a Cristo, il quale promuove la comunione con gli altri uomini, crea solidarietà e fraternità per un mondo più giusto e umano.
Tutto questo è possibile quando la fede penetra nei nostri atti, lo Spirito Santo ci rende più conformi a Gesù: vedere la storia, giudicare, scegliere e amare, sperare come Gesù, per vivere in Lui la comunione con il Padre e lo Spirito Santo.
Così la fede si fa criterio di giudizio e di azione: cioè capacità di discernere le cose e la situazione con l'occhio di Dio e di agire di conseguenza secondo la volontà.
In questo modo la fede non sostituisce l'indagine umana, ma s'incarna nella risposta che diamo alle domande fondamentali: che cosa conta nella vita? dove metti il tuo cuore? qual è la tua scelta di valori? come valuti il denaro, la sessualità, il successo, la morte?
Con la fede l'uomo deve imparare a scorgere il bene e denunciare il male; la fede rifiuta ogni idolo, ridimensiona ogni falso assoluto, sa tendere ad un di più perché nulla al mondo è assoluto e definitivo.
La fede è viva ed autentica se è accompagnata dalle opere, quelle sorrette dalla carità. Non esiste una fede cristiana se non è animata dalla carità, pure le opere senza la fede non contano, anche se le opere sono buone, perché la salvezza è un dono gratuito di Dio; la fede da il giusto senso alle opere, perché il rischio che le opere vengano contaminate dall'orgoglio, dall'attaccamento di un'ideologia, dal compiacimento della propria perfezione, dalla volontà di dominare.
La fede è sempre perfezionata dallo Spirito Santo, non ammette soste e può procedere con difficoltà, la differenza consiste che le tentazioni della fede sono prove purificatrici, con cui Dio libera i suoi eletti dalle imperfezioni e si infiltrano nella loro adesione a Lui; invece coloro che dubitano per non sapersi decidere ad abbandonare se stessi e affidarsi a Dio o per non essere ancora riusciti a superare errate rappresentazioni di Lui.
Altre difficoltà di fede sono:
Vivere la fede vuol dire agire in modo che tutti gli atti della nostra esistenza sono indirizzati a Dio e in essi prolunghi la salvezza che Cristo ha compiuto. Tutto avviene in conformità a Cristo, il quale promuove la comunione con gli altri uomini, crea solidarietà e fraternità per un mondo più giusto e umano.
Tutto questo è possibile quando la fede penetra nei nostri atti, lo Spirito Santo ci rende più conformi a Gesù: vedere la storia, giudicare, scegliere e amare, sperare come Gesù, per vivere in Lui la comunione con il Padre e lo Spirito Santo.
Così la fede si fa criterio di giudizio e di azione: cioè capacità di discernere le cose e la situazione con l'occhio di Dio e di agire di conseguenza secondo la volontà.
In questo modo la fede non sostituisce l'indagine umana, ma s'incarna nella risposta che diamo alle domande fondamentali: che cosa conta nella vita? dove metti il tuo cuore? qual è la tua scelta di valori? come valuti il denaro, la sessualità, il successo, la morte?
Con la fede l'uomo deve imparare a scorgere il bene e denunciare il male; la fede rifiuta ogni idolo, ridimensiona ogni falso assoluto, sa tendere ad un di più perché nulla al mondo è assoluto e definitivo.
La fede è viva ed autentica se è accompagnata dalle opere, quelle sorrette dalla carità. Non esiste una fede cristiana se non è animata dalla carità, pure le opere senza la fede non contano, anche se le opere sono buone, perché la salvezza è un dono gratuito di Dio; la fede da il giusto senso alle opere, perché il rischio che le opere vengano contaminate dall'orgoglio, dall'attaccamento di un'ideologia, dal compiacimento della propria perfezione, dalla volontà di dominare.
La fede è sempre perfezionata dallo Spirito Santo, non ammette soste e può procedere con difficoltà, la differenza consiste che le tentazioni della fede sono prove purificatrici, con cui Dio libera i suoi eletti dalle imperfezioni e si infiltrano nella loro adesione a Lui; invece coloro che dubitano per non sapersi decidere ad abbandonare se stessi e affidarsi a Dio o per non essere ancora riusciti a superare errate rappresentazioni di Lui.
Altre difficoltà di fede sono:
- incoerenza della comunità
- distorsione dei contenuti della dottrina
- nostalgici, insoddisfatti
- domandarsi su ciò che è essenziale nella fede
- abbandono della fede e della pratica, perché si vedono staccate dalla vita reale
- incapacità di superare una religiosità immatura, la religiosità non è la fede
- bisogno psicologico di fede
- disimpegno che contrasta con la chiamata dell'uomo alla libertà e alla grazia della vita divina
La fede supera il sentimento religioso dell'uomo, perché è opera di Dio, rimuove sovrastrutture, infantilità di fede. L'esito più tragico della fede è il rifiuto, l'uomo, per vari motivi, si mette come misura della verità. Il rischio di rifiutare ciò che lo supera porta a manipolare la verità, la costringe in schemi puramente ideologici.
Il dialogo, l'incontro di amicizia, il ricercare insieme i veri valori umani, l'impegno nel sociale, il rispetto reciproco delle proprie convinzioni e scelte, la preghiera se è animato dal desiderio di verità e di carità, apre il cuore dell'uomo a Dio per condurlo alle soglie della fede.
La fede in Dio favorisce il fondamento della piena e integrale promozione dell'uomo, corrisponde ai desideri e alle aspirazioni più vere e segrete del cuore dell'uomo.
La fede è protesa verso il compimento del Regno, da qui deriva la speranza del credente per superare difficoltà e sofferenze.
La fede è viva, è un dono di Dio, è portata dall'uomo in un vaso d'argilla fino alla morte.
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