Le anime siano l'unica tua passione. Sei sacerdote per loro, non per te stesso. Sii sempre, dovunque, con tutti veramente Sacerdote: non solo all'altare e nel confessionale, ma anche sulla cattedra, in cortile, per strada. Abbi una coscienza vivissima e senza "eclissi" della tua dignità sacerdotale: non un gesto o una parola che non siano perfettamente intonati ad essa. Da un'anima genuinamente sacerdotale ad ogni occupazione, fosse anche la più profana. In te il sacerdote deve assorbire tutto il resto. Se sei assistente, insegnante, consigliere, superiore, fa di tutto perché i giovani ti sentano prima e soprattutto sacerdote, il loro prete, il loro Cristo. Sia tua delizia confessare, specialmente i piccoli e gli adolescenti; i sacerdoti e i religiosi siano i "clienti privilegiati" del tuo confessionale: non farti mai attendere. Incomincia il lunedì a "pensare" alla tua predica della successiva domenica. Le tue prediche siano ricavate dalla meditazione personale, non dai "repertori predicabili". Predica continuamente il Vangelo con la vita, a tu per tu, a tutti.
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