Spesso ci si ferma a considerare i talenti le qualità positive che Dio ci ha donato e dobbiamo fruttificare. Tutto vero ma non basta, Gesù non può restare così tanto in superficie, la sua parola si apre sempre su confini infiniti. Il tema di questo Vangelo è la vigilanza, perchè noi ci moviamo, respiriamo, camminiamo attendendo la venuta del Signore facendo fruttificare i doni ricevuti da Dio.
Ma cos'è il talento al tempo di Gesù? Perchè devo vigilare? Quali sono i beni che Dio mi dona oltre alle mie qualità?
Per talento intendiamo non le doti naturali ma il Mistero del Regno di Dio annunziato e fatto fruttare. Il talento equivale a 34 Kg d'oro e tutti i tre servi ricevono il giusto, non ci sono disparità o preferenze perchè il padrone dà ad ognuno secondo le proprie capacità.
Il terzo servo per l'antica Legge non sta sbagliando perchè non spreca, ma non fa fruttificare, la sua idea di Dio giudice lo blocca a tal punto che non lo dà nemmeno ai banchieri così il padrone poteva ritirare almeno gli interessi accomulati.

Se mi chiudo perdo tutto, l'amore muore, la giustizia s'indebolisce e la condivisione sparisce.
Il cristiano non può stare con le mani in mano, non deve perdere tempo ma corrispondere con impegno responsabile e operoso ai doni ricevuti gratis da Dio mediante l'adesione al Vangelo, offrire a Dio ciò che da Dio ha ricevuto: Confessione, Misericordia, Umiltà, Pace e Carità. Perchè solo così si darà un senso pieno alla propria vita, usando il proprio tempo con le persone con cui vivo per amare, per accettare e a volte sopportare, per benedire piuttosto che maledire, per gustare il momento che vivo piuttosto di guardare e cercare ciò che mi manca. Solo se coltiveremo sempre più il proprio rapporto col Signore potremo anche noi avere una sua Parola da annunciare.
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