È qualcosa di fondamentale.
Tutti hanno: lottato, sono morti,
sofferto, sognato, scritto sulla libertà.
Tutti desideriamo fare ciò che
vogliamo, senza essere sottomessi ad ogni forma di schiavitù.
La libertà è il valore più:
impegnativo, fragile, desiderato, temuto. È il valore che meglio si presta a
ricatti, abusi; che può dare maggior soddisfazioni, delusioni.
Nonostante tutto continuiamo ad
anelare alla libertà.
L’essere umano è una specie
animale che implica una serie di bisogni
a cui sottostare a condizioni: anatomiche, fisiche, temporali, spaziali,
della nostra volontà. Ma l’uomo è anche un essere razionale, cioè sa pensare;
ma siamo convinti che l’essere umano è un essere libero, altrimenti non
possiamo crescere negli altri valori.
Però la libertà, se è sola, è
pericolosa. Se la libertà è al primo posto l’uomo è asociale, incapace di
convivere. L’essere umano è caratterizzato da razionalità, libertà, capacità di decisione.
Perciò ogni volta che egli agisce e opera delle scelte, si trova a compiere
atti “morali”.
Studiare, lavorare, riposarsi,
divertirsi, costruire, comunicare, amare: sono
attività che consentono alla persona di realizzarsi liberamente e
responsabilmente. C’è un impegno a realizzare un progetto di vita passa
attraverso la maturazione progressiva di valori morali e modelli etici adeguati
a essi.
Il fine di ogni persona è vivere
liberamente, allegramente con gli altri, per realizzare se stessi ed essere
felici. È importante sentirsi liberi, avere qualcuno con cui stabilire una comunicazione
sincera; se non c’è condivisione un obiettivo verso il quale tendere, ci si
arrende ai primi ostacoli, la libertà diventa fonte di sofferenza; ma la vera
libertà implica:
·
Dubbio, non ho la verità in tasca.
·
Ammettere l’errore, a qualcuno concretamente.
·
A non stupirsi di avere sbagliato, non è un
dramma, non è tutto perso!
·
Accettare le conseguenze delle proprie scelte,
non un giorno sul melo e l’altro sul pero. Volubili come bimbi capricciosi.
·
A sapersi e lasciarsi correggere, quando è
necessario.
·
A pentirsi, senza sensi di colpa.
·
A chiedere scusa, solo chi è veramente libero
chiede scusa concretamente.
·
A rispettare la libertà degli altri, io ci
perdo.
·
A non cercare la libertà sottomettendo gli
altri, schiaccia sassi.
·
A comportarsi in modo che tutti siano liberi,
anche quando scomoda me.
Quindi divenire liberi per sé e per gli altri,
di una libertà da condizionamenti, di me stesso, del mio io che mi sono
costruito delle mie maschere, per
essere ciò che siamo chiamati ad essere.
La libertà è un cammino dei singoli, della
comunità, dei popoli.
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