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venerdì, marzo 11

Cos'è l'esame di coscienza?

 Per rispondere a questo interrogativo riportiamo le parole usate da Giovanni Paolo II nella sua catechesi del 20 marzo 1998.
"L'esame di coscienza è una delle pratiche della vita interiore. Esso non può essere una specie di resoconto delle azioni cattive e dei peccati, perché in questo modo esso facilmente si trasforma in una specie di autotormento inconsapevole che genera tristezza ed anche disperazione. L'esame di coscienza è soprattutto preghiera, quindi incontro personale con Dio in un'atmosfera di attenzione amorosa reciproca, è il constatare la sua attenzione amorosa su di me. In un esame di coscienza così inteso, notiamo prima di tutto che Dio è presente nella nostra vita quotidiana. La profondità della sua misericordia si apre per noi e ci chiama a unirci a Lui. L'uomo, vedendosi al centro dell'attenzione amorosa di Dio, cessa di concentrare tutta la sua attenzione sul peccato e la concentra sopratutto sulla presenza affettuosa di Dio e sui raggi della sua misericordia nei quali soltanto conosce sé stesso, i propri peccati e le proprie imperfezioni. Quindi l'esame di coscienza dovrebbe contribuire a farci conoscere noi stessi sotto i raggi di questa presenza.
Invece di analizzare le azioni cattive della giornata, bisogna giudicare prima quello che è più importante per noi, cioè la presenza di Dio nella nostra vita e la sua chiamata al dialogo, vedere come Dio nel suo amore per noi desidera la nostra risposta a tale amore negli avvenimenti quotidiani. Si tratta di vedere se abbiamo dato o no la nostra risposta alla presenza amorosa di Dio nella nostra vita. L'esame di coscienza dovrebbe essere quindi un momento di preghiera per imparare a rispondere al suo amore e nello stesso tempo imparare le esigenze del suo amore, a capire che cosa Dio vuole da noi, quali sono i suoi desideri. Perciò bisogna aprirsi alla voce dello Spirito Santo. Ebbene, chi desidera il proprio sviluppo interiore, deve essere consapevole dell'enorme importanza dell'esame di coscienza. Deve quindi rendersi conto dell'importanza di un continuo discernimento del cuore e della necessità di adattare l'esame di coscienza al grado di sviluppo in cui egli si trova attualmente e alla situazione nella quale vive".
Peccati non sono soltanto una serie di mancanze, pure e semplici, ma sono anche la nostra complicità con il male di oggi: incredulità, indifferenza, egoismo, violenza, erotismo, disprezzo dei deboli, razzismo, oblio dei poveri: corsa sfrenata al denaro, sperperi vergognosi, arrivismo a danno d'altri, spirito di dominazione, ecc. Ogni peccato, anche individuale, ha una dimensione comunitaria: esso pesa sul Corpo di Cristo e peggiora il mondo, la Chiesa, il paese e l'ambiente. Ogni peccato deve provocare in noi un umile pentimento e una fiduciosa domanda di perdono. È necessario accusare tutti i peccati gravi. A riguardo dei peccati veniali abbi cura di confessare quelli che di più ostacolano il tuo cammino verso Dio.

mercoledì, marzo 9