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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

sabato, febbraio 5

Mc 6,1-6a

E' un brano disarmante perchè ci mostra come siamo conservatori, ci dichiariamo e viviamo in una società dove tutto è nuovo e novità: una nuova generazione, nuova tendenza, nuova economia, addirittura parliamo di nuova evangelizzazione. Ma come tutto questo apparire, questo essere aperti al futuro non è altro che nascondere una paura della novità, dell'imprevisto, di ciò che non si conosce. In questo modo ciò che è nuovo diventa banale e scontato.
In questo Vangelo abbiamo i compaesani di Gesù che gli riconoscono la sua sapienza, la sua capacità di guarigione ma non accettano che giudicasse, che gli dicesse cosa fare nella loro vita, nel loro cuore, nei loro sentimenti. Essi attendevano un Gesù saggio, generoso, cioè uno come loro, secondo i loro schemi, invece Gesù gli e ci insegna di non essere sazi di Lui, di non sentirsi troppo sicuri di se stessi, di non attaccarsi alle formule vuote, ma di stare attaccati a tutto ciò che porta a stare davanti al vero Gesù, con un atteggiamento di richiesta e non di pretese. Perchè il pretendere ci mette fuori dalla compassione e misericordia di Dio, dallo stupore della novità di Gesù.
Ma qual è questa novità?
E' un Dio che continua ad amare seppur respinto, che non è stanco di noi, un Dio rifiutato che si fa guarigione. Gesù attende ognuno di noi. Attende che risolleviamo la testa perchè ad ogni Eucaristia ci rende noi stessi un miracolo della nostra vita.

Beatitudini della famiglia

Beata la famiglia il cui Dio è il Signore e che cammina alla sua presenza.
Beata la famiglia fondata sull'amore e che dall'amore scaturisce atteggiamenti, gesti e decisioni.
Beata la famiglia aperta alla vita che accoglie i figli come dono, valorizza la presenza degli anziani.
Beata la famiglia che prega insieme per lodare il Signore, per affidargli preoccupazioni e speranze.
Beata la famiglia che trova il tempo per dialogare, svagarsi e fare festa insieme.
Beata la famiglia che non è schiava della televisione e sa scegliere insieme programmi costruttivi.
Beata la famiglia in cui i contrasti non sono un dramma, ma palestra per crescere insieme nel rispetto, nella benevolenza, nell'allegria e nel perdono vicendevole.
Beata la famiglia dove regna la pace: in lei mette le radici la pace del mondo.
Beata la famiglia che vive in sintonia nell'universo e si impegna per la costruzione di un mondo più umano.
Beata la famiglia che nella Santa Famiglia di Nazaret, trova il suo modello di vita e di comportamento.
Beata la famiglia cristiana che è santa come la Famiglia di Nazaret.

venerdì, febbraio 4

Sono Amico di Gesù?


«Il vostro impegno all’altare non è solo un dovere, ma un grande onore, un autentico servizio santo.
Voi ministranti siete chiamati in particolare a essere giovani amici di Gesù. Impegnatevi ad approfondire e a coltivare quest’amicizia con Lui. Scoprirete di aver trovato in Gesù un vero amico per la vita!
Spesso il ministrante tiene in mano una candela. Come non pensare a ciò che disse Gesù nel Discorso della Montagna: «Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,14). Il vostro servizio non può limitarsi all’interno di una chiesa. Esso deve irradiarsi nella vita di ogni giorno: nella scuola, nella famiglia e nei diversi ambiti della società. Poiché chi vuole servire Gesù Cristo all’interno di una chiesa, deve essere suo testimone dappertutto. Cari giovani! I vostri coetanei aspettano la vera «luce del mondo» (Gv 1,9). Non tenete il vostro candeliere soltanto all’interno della chiesa ma portate la fiaccola del Vangelo a tutti quelli che sono nelle tenebre e vivono un momento difficile della loro esistenza.
Ho parlato dell’amicizia con Gesù. Come sarei contento se da quest’amicizia scaturisse qualcosa di più! Come sarebbe bello se qualcuno di voi potesse scoprire la vocazione al sacerdozio! Gesù Cristo ha un urgente bisogno di giovani che si mettano a sua disposizione con generosità e senza riserve. Anche per chi vorrà unirsi in matrimonio, il servizio da ministrante insegna che un’autentica unione deve sempre includere la disponibilità al servizio reciproco e alla gratuità».
(Giovanni Paolo II, Discorso del Papa al Pellegrinaggio Internazionale dei Ministanti, agosto 2001)

lunedì, gennaio 31

Lc 2,22-33

Chi è quel Gesù in braccio a Maria?
E':
la Salvezza  di Dio che viene per ogni uomo di ogni tempo,
la Luce di Dio e solo conoscendo Gesù, conosco Dio e la verità.
Ma è pure...
il Dono di Dio ai genitori e il Dono di Maria e Giuseppe a Dio.
Questa è l'unica risposta esatta da fare a Dio per i doni che riceviamo...
OFFRIRE A DIO IL SUO STESSO DONO
ma con l'aggiunta del nostro contributo.
Qui c'è tutto il senso della nostra vita, cioè la nostra vita deve diventare un'offerta a Dio. Solo così sarò libero, la mia vita vale qualcosa!
Solo così posso rivestirmi della carità che è AMORE UNIVERSALE: un cuore senza confini!
Ma per amare così devo verficare e decidere su cosa costruisco la mia vita, devo scegliere Gesù e non le persone da amare.
Come con Dio, anche con le persone il centro della relazione è questa CIRCOLARITA' DEL DONO, che non è un dare per avere, un faccio un passo verso di te se tu lo fai, se mi dimostri qualcosa, ma è un'accoglienza, perchè quel Bambinello presentato a Simeone è diventato il mio Re, è il criterio con cui faccio le mie scelte, perchè ho capito che Gesù è la Persona che mi ama dall'eternità, è la vera gioia.
L'amicizia con Gesù è l'incontro più importante della mia vita e solo a Lui ho affidato la mia vita.
Con questi presupposti devo domandarmi come ho costruito le mie relazioni, la mia famiglia. Con questa mia scelta personale di Gesù allora le mie relazioni avranno come obiettivo l'andare incontro a Cristo; la mia famiglia sarà un segno della presenza di Dio qui in terra, sarà una comunità, sarà una risposta a Dio e non un fatto personale, basato sul sentimento, ma sul Sacramento del Matrimonio, cioè la mia famiglia sarà basata su un Giuramento, che vuoil dire su una promessa resa sacra.

domenica, gennaio 30

Seguire la Massa o la Croce?

Mt 5, 3-11

Cosa sono le Beatitudini?
Sono:
Il cuore del messaggio di Gesù,
Una proposta di vita,
La via alla Santità e alla Felicità,
Ciò che scatdina le nostre tiepidezze e il nostro perbenismo,
L'identikit di Gesù.
Le Beatitudini sono una logica capovolta della felicità che l'uomo d'istinto cerca.

Dio non ama il dolore ma è dalla parte di chi piange, è Colui che sta al nostro fianco, è Colui che ci dà la forza. E noi cosa dobbiamo fare? "solo" fidarci!
Solo così il sogno di un mondo di pace, giustizia, sincerità sarà reale.
Dobbiamo ascoltare con il cuore Gesù perchè solo così il nostro cuore si allargherà all'infinito e sapremo accogliere queste Beatitudini, questa Felicità profonda perchè la ricerca della felicità è il vero motore della vita di ogni uomo.
Solo la promessa di una vera felicità ci muove a realizzare il bene, solo trovando la felicità saremo capaci di vivere l'amore universale, quell'amore che ci fa sentire: fratello di ogni uomo, nessuno sarà più straniero; ma è un camminare assieme nella propria storia personale, nella storia dell'umanità segnata dalla storia della Provvidenza di Dio.
Siamo chiamati ad avvicinarci all'altro per accorgerci che siamo dentro nella storia d'amore di Gesù Beato che si fa Presenza, per essere Dono e renderci Liberi.
la logica delle Beatitudini ci scombussola, è scomoda ma è la via percorsa da Gesù stesso, perchè sono le sue caratteristiche, da tutti i santi.



E' una via in cui non si può fare molti calcoli perchè quando si ama si usa il cuore (intelligente) e ogni prova si affronta, ogni sacrificio si accetta perchè si ha trovato l'amore della propria vita, l'amore che fonda la propria vita, l'amore che vince la morte e sfama nei periodi di fame.
E' l'amore con la A maiuscola:
che non ha prezzo,
che fa sempre il primo passo,
che copre tutto,
che comprende tutto,
che è eterno,
che si segue con fiducia totale,
tutto il resto che chiamiamo amore ma non ha queste caratteristiche non è amore!
Le Beatitudini sono la ricetta da e-seguire per essere felice, beato, gaudiente; sono il ritratto di Gesù in cui mi specchio e mi realizzo.

Voglia di santità


Vogliamo essere bollenti di fede e di carità. Vogliamo essere santi vivi per gli altri, morti per noi. Dobbiamo essere santi, ma farci tali santi che la nostra santità non appartenga solo al culto dei fedeli, né stia solo nella Chiesa, ma trascenda e getti nella società tanto splendore di luce, tanta vita di amore di Dio e degli uomini. Dobbiamo essere una profondissima vena di spiritualità mistica che pervada tutti gli strati sociali: spiriti contemplativi e attivi, servi di Cristo e dei poveri. Amare in tutti Cristo; servire Cristo nei poveri; salvare sempre, salvare tutti, salvare a costo di ogni sacrificio, con passione redentrice e con olocausto redentore. Anime! Anime! Avere un gran cuore e la divina follia delle anime.

Via alla Santità e alla Felicità

Le Beatitudini

Gesù è l’uomo che va controcorrente, non si adegua alla mentalità di questo mondo, per lui sono felici le persone che noi comunemente chiamiamo infelici. Per noi il beato è il ricco, il potente, il bello: vale chi ha, può e conta.
Per Gesù abbiamo capito in questi giorni che i beati sono:
I “poveri in spirito”: gli ultimi, quelli che sentono di dipendere da Dio, che senza Dio per loro non ci sarebbero vita e felicità.
I “miti”: i non violenti, che rispettano pienamente le persone, che non contracambiano al male ricevuto.
Gli “afflitti”: non sono quelli che soffrono per qualunque causa, ma soffrono davanti a Dio, sfogano la loro angoscia davanti a Lui, trasformano ogni dolore in un rapporto con Lui.
Gli “affamati di giustizia”: (giustizia= comportamento conforme alla volontà di Dio). Sono quindi coloro che hanno un desiderio ardente di vivere nella fedeltà al volere di Dio.
I “misericordiosi”: coloro che compiono gesti concreti di generoso perdono e di aiuto fattivo ai bisognosi.
I “puri di cuore”: coloro che vogliono piacere a Dio e basta. Il cui cuore è sempre e tutto puntato su Dio soltanto.
Gli “operatori di pace”: quelli che “fanno” la pace, per essa si impegnano concretamente e la costruiscono con tenace ostinazione a tutti i livelli.
I “perseguitati”: coloro che, seguendo lo stile di vita di Gesù, pagano un alto prezzo di sofferenza e, nonostante tale patire, rimangono fedeli a Gesù, allo stile di vita scelto.