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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

domenica, dicembre 28

Ringraziamento a Dio


Ti rendiamo grazie, Signore!

Per i giorni lieti e tristi che ci hai donato...

Ti rendiamo grazie, Signore!

Per le persone che hanno riacceso in noi la speranza...

Ti rendiamo grazie, Signore!

Per la fede che ci ha sostenuto nei momenti difficili...

Ti rendiamo grazie, Signore!

Per i bambini che in questo anno sono venuti alla luce...

Ti rendiamo grazie, Signore!

Per quanti hanno donato le loro cure a chi era nella malattia...

Ti rendiamo grazie, Signore!

Per quanti si sono presi a cuore la causa della pace...

Ti rendiamo grazie, Signore!

Per quanti hanno lavorato per il bene comune...

Ti rendiamo grazie, Signore!

Peril bene che abbiamo potuto e saputo fare...

Ti rendiamo grazie, Signore!

Per la tua infinita misericordia, nonostante le nostre mancanze...

Ti rendiamo grazie, Signore!




 

giovedì, dicembre 25

Un Natale sconvolgente


Il Natale è di solito una festa rumorosa: ci farebbe bene un po' di silenzio per ascoltare la voce dell'Amore.
Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima.
L' albero di Natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita. 
Gli addobbi di Natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita.
La campana di Natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire.
Sei anche luce di Natale quando illumini con la tua vita il cammino degli altricon la bontà, la pazienza, l' allegria e la generosità.
Gli angeli di Natale sei tu quando canti al mondo un messaggio di pace, di giustizia e di amore.
La stella di Natale sei tu quando conduci qualcuno all' incontro con il Signore.
Sei anche i re magi quando dai il meglio che hai senza tenere conto a chi lo dai.
La musica di Natale sei tu quando conquisti l'armonia dentro di te.
Il regalo di Natale sei tu quando sei un vero amico e fratello di tutti gli esseri umani.
Gli auguri di Natale sei tu quando perdoni e ristabilisci la pace anche quando soffri.
Il cenone di Natale sei tu quando sazi di pane e di speranza il povero che ti sta di fianco.
Tu sei la notte di Natalequando umile e cosciente ricevi nel silenzio della notte il Salvatore del mondo senza rumori nè grandi celebrazioni; tu sei sorriso di confidenza e tenerezzanella pace interiore di un Natale perenne
che stabilisce il regno dentro di te.
Un buon Natale a tutti coloro che somigliano al Natale. (Papa Francesco)
Natività di Romanino

mercoledì, dicembre 24

Santo Natale 2014


 Tu che ne dici Signore, se in questo Natale faccio un bell'albero dentro il mio cuore e ci attacco, invece dei regali, i nomi di tutti i miei cari? un albero con radici molto profonde, perchè i loronomi non escano mai dal cuore e mi diano la forza nei momenti di lotta della vita. (bambino)



                                                                                                                                                                

Finalmente Dio ha mostrato il suo volto; ha reso il nostro cuore appagato, pieno di gioia, e grazioso (pieno di grazia) ai suoi occhi. La sua culla e la sua croce sono la nostra casa, perché "la casa è il santuario del nostro essere". (sant'Ambrogio)


In ogni stato d'animo non si deve mai spegnere il desiderio di Dio perchè alimenta la nostra speranza che si purifica e si affina alla Speranza che Dio ci ha donando Incarnandosi e la sua Fedeltà ci avvolge come un vestito.
«la giustizia e la pace si sono baciate» (Sal 84, 11) «per il nostro Signore Gesù Cristo», perché «la verità è germogliata dalla terra» (Sal 84, 12). «Per mezzo di lui abbiamo l'accesso a questa grazia in cui ci troviamo e di cui ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio» (Rm 5, 2). Non dice «della nostra gloria», ma «della gloria di Dio», perché la giustizia non ci venne da noi, ma si è «affacciata dal cielo». Perciò «colui che si gloria» si glori nel Signore, non in se stesso. (sant'Agostino)

domenica, dicembre 14

Gesù, vero uomo

Grotta di Greccio, particolare

Gesù, senza troppa difficoltà credo che Tu sia Dio. Tuo Padre me lo ha suggerito, ne sono sicuro, poiché ci hai detto che da soli li non potevamo crederlo, e lo ringrazio per questo dono meraviglioso che trasforma la mia vita; ma confesso, non è facile per me credere che Tu sia uomo. Non un superuomo: un uomo. Uno vero. E che non hai giocato a fare l'uomo, mascherato da uomo per fingere di essere come noi, solidale per tutta la nostra vita. E’ per me la più meravigliosa delle notizie quella che mi colma di riconoscenza e di gioia, quando la contemplo nel mio cuore. Poiché è ai miei occhi la prova più sicura, la più sconvolgente, che ci ami sopra ogni altra cosa, e che questo amore ci è vicino, così vicino da toccarci, da mettere radici in noi. Perché avresti potuto amare dall'alto, Signore, e mandarci un ambasciatore che Ti rappresentasse, e invece ti sei spostato personalmente. Saresti potuto venire accanto a noi, Tu, Dio, per trascinarci. E noi, uomini, per seguirti. Ma Tu sei venuto tra di noi, uomo come noi, talmente come noi che siamo diventati fratelli. Fratelli del bimbo che piangeva, beveva il latte di sua madre. Fratelli del fanciullo che imparava a leggere, a pregare. Fratelli dell'uomo che predicava così bene... troppo bene, da morirne fra le torture, offrendo la sua vita per noi. Nostro fratello Gesù, grazie perché sei venuto tra noi come uomo vero. Amen.                                                                                    (M. Quoist)




lunedì, dicembre 8

A Maria


Madonna (particolare), Antonello da Messina
L'innocenza, Bottega della Fraternità
Madre di Dio e Madre nostra, siamo qui per dirti che vogliamo essere completamente tuoi. Aiutaci a percorrere con te un cammino di piena fedeltà a Gesù, nella sua Chiesa. Tienici sempre amorosamente per mano. Vergine Santa, Madre dell'Amore, proteggi le nostre famiglie, perché restino sempre unite e sappiano educare i figli nella fede. Madre Santissima, ti supplichiamo: donaci un amore grande per tutti i sacramenti, segni che tuo Figlio ci ha lasciato per incontrarlo. Insegnaci a vivere con Gesù e per Gesù. Se cadiamo, aiutaci a ritornare a lui con il sacramento del perdono e della gioia. Così, Vergine Santa, con la pace di Dio nella coscienza, potremo portare a tutti la vera gioia e la vera pace. Amen
Vergine Maria, Giovanni Bellini

Immacolata Concezione


Madonna di Loudes
L’Avvento ci sveglia dal ripiegamento su noi stessi e ci apre alla contemplazione di ciò che Dio è capace di fare per noi. Trattandosi non di favole ma di fatti, la Chiesa ci invita oggi a contemplare ciò che Dio ha operato in Maria. Il concepimento immacolato di Maria inaugura, dopo il dramma del peccato, il tempo della grazia; l’umanità peccatrice riprende il cammino non più sotto il segno di Adamo, ma sotto il segno di Gesù. L’umanità, tentata di fare senza Dio, se non addirittura contro Dio, risponde il Signore con una promessa: la misericordia sovrabbonda dove ha abbondato il peccato! Anche noi, come Maria, siamo scelti per essere santi e immacolati nell’amore. La vita, calpestata e frantumata in Adamo, viene riabilitata e redenta in Gesù. Col suo “sì” Maria ribalta le logiche dell’autonomia da Dio. Il “sì” di Maria, lungi dall’impoverirla, l’arricchisce rendendola “piena di grazia”!
Annunciazione, Beato Angelico

Da uno scritto di don Orione (Bollettino della Madonna della Guardia, 15-02-1934): « Onoriamo dunque Maria con la preghiera, col diffonderne il culto, con divozione tenerissima e con imitarne le virtù. Perfezioniamo la nostra anima con opere di fede e amore a Dio e ai fratelli. Onoriamo Maria, deponendo l’orgoglio, e vivendo in umiltà grande: Maria fu tanto umile! (…) Onoriamo Maria! e stacchiamo il nostro cuore dai beni di questa misera terra, ché, quaggiù, ogni cosa è vanità, e le ricchezze caduche e il fumo degli onori e le voglie dei sensi: tutto è disinganno! Amiamo la beata e spirituale povertà, tanto cara alla Madonna, leviamo alto lo spirito alle cose invisibili, e corriamo là dov’è gaudio sempiterno! Onoriamo Maria! Invochiamola, supplichiamola di infonderci un po’ della sua immacolata purezza e di purificarci: di darci la mano e di condurci: di darci la semplicità dal cuore puro, che vede Dio, che intende a Dio: ci dia la Santa Madonna l’amore di Gesù sopra ogni cosa, e forza di volontà per camminare con Cristo! Onoriamo e amiamo Maria! amiamola da figli, dolcissimamente, e amiamola tanto! Domani, in cielo, ci uniremo agli Angeli e con Maria onoreremo e ameremo eternamente Dio!».
Immacolata Concezione, Tiepolo
La risposta di Maria è liberante, non una sottomissione remissiva, è un sì libero e creativo. E' stata scelta così com'è, Dio sceglie anche noi così come siamo. Attraverso la nostra piccola fede, la nostra limitata docilità e la non sempre piena obbedienza e soprattutto attraverso la nostra umanità, costruisce la sua storia di Salvezza.
Immacolata Concezione, Vanni il Grande

martedì, novembre 25

Uomo a 360°







Mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. (2Pt 1,5-7)


martedì, novembre 18

La Bibbia del XXI° secolo



Chi ha notato la particolarità di questo cruciverba?
Ha uno stile foscoliano. Sono tutti sentimenti negativi, oggi vanno per la maggiore, oggi si esaspera tutti ed esasperiamo tutto, tutto è rabbia! Ma andiamo per ordine.

La rabbia mi fa chiudere in me stesso e mi rende Vodafone!
La rabbia mi fa vedere l’altro come un ostacolo alla propria libertà del “secondo me…è così!”
Vivere la vita come una pretesa!
L’altro è colui che mi castra nella mia personalità e dimentico che l’altro è un’opportunità, un dono.
Quindi …la rabbia è una passione inutile?
A volte ci pesa: perché facciamo brutta figura, si perde il controllo e si desidera di cancellare tutto, si desidera di cadere nell’angelismo.
Tutto si ferma ad un fatto morale!
La rabbia è una forza da incanalare verso la sua compagna di viaggio: SPERANZA.
(san Tommaso): perché mi aiuta a superare un ostacolo. Quindi vivo un movimento valutativo speculativo per migliorare la mia situazione (fattore speranza).
L’aggressività e la speranza se non sono uniti non abbiamo nessun progetto di vita, anzi siamo in uno stato vegetativo perché ci convinciamo (vedendo “oggettivamente” i fatti) che tanto non cambia nulla.
 
Se la rabbia è nascosta o congelata diventa un veleno per la mia persona e le mie relazioni. Ma perché ci arrabbiamo? Desideri e bisogni frustrati!
Che fare? Alleata e Maestra.
Sperare in qualcosa è prendere le distanze dal passato per volgersi al futuro (capacità di prendere le distanze da ciò che è capitato sulla mia pelle) e discernere le esigenze concrete della vita.
L’uomo che spera non perde la coscienza di sé e il senso della realtà; per poter sperare entrano in gioco i valori in cui uno crede; tutto questo mi aiuta a dare un senso alle emozioni che provo.
Non basta sapere cosa viviamo ma devo riconoscere verso che cosa ci muoviamo (capacità d’indirizzare il vissuto personale).
CONVERSIONE
Conversione degli affetti (è fattibile!) ma questo non vuol dire cambiare la personalità e il temperamento della persona.
La conversione affettiva mi porta ad essere maturo nelle relazioni, cioè non si trasformano in un esercizio di potere, in un ricatto affettivo. 

RELAZIONI SANE = MATURITA’ E SALUTE SPIRITUALE E PSICOLOGICA
Aiuto alla conversione affettiva!
Capace di:
PRUDENZA, VIGILANZA, RINUNCIA,
APERTURA, RISPETTO, FIDUCIA,
 ACCOGLIENZA, COMUNICATIVO, ONESTO, TRASPARENTE

e tutto mi porta ad una sana e matura relazione con DIO.

4 GRADINI
 
PRIMO PASSO: rifiuto della autocommiserazione (significa anche non continuare a guardare indietro, alle ingiustizie e alle ferite del passato, per piangersi addosso; per quanto sia un atteggiamento spontaneo e comprensibile, esso presenta tuttavia un costo altissimo perché assorbe la maggior parte delle energie psichiche, lasciando la persona prigioniera del proprio rancore, avvelenandosi).

SECONDO PASSO: trasformo il negativo in un’occasione!

TERZO PASSO: STOP al confronto con il desiderio di protestare su tutto e tutti, di predicare, di proclamare un’ingiuria, di regolare un conto in sospeso (la vendetta è piatto che si serve freddo), di rendere il mondo testimone di qualche difficoltà o patimento (che IO vivo). [Tutto questo è stato, per Virginia Woolf, il segreto di vita Shakespeare]

QUARTO PASSO: gratitudine. Lo scopo della vita cristiana non è semplicemente di “stare bene” (basta la salute! Sempre plausibile!), rischia di essere  una forma di egoismo. Le nostre risorse siano pienamente implicate in una relazione di cooperazione (altri - Dio).

Perché il cristiano non è chiamato a fare ciò che ritiene giusto ma a dipendere da Qualcuno che ti libera mostrando la verità di ciò che sei per diventare non un uomo di rabbia ma luogo di speranza per l’altro.

Perché Gesù, Amore Crocifisso Rifiutato, ha aperto la strada per Gerusalemme, per la vita piena, la pienezza di vita. 

Sì, la fede è virtù basilare, è sostanziale fondamento, sul quale si basa la speranza della beatitudine, che è piena di immortalità…via dunque ogni nube, ogni fantasia, ogni pensiero che non porta pace allo spirito, ma inquietudine e turbamento: quelle idee; quei pensieri non sono da Dio, ma del nemico di ogni pace e di ogni bene. Stiamo tranquilli, sereni e riposiamo dunque fidenti nella mano del Signore. (da lettera alla contessa Gallarati Scotti del 12-III-1940)




domenica, novembre 9

Gv 2,13-22



Oggi ricordiamo la cattolicità e l'universalità della Chiesa. La Basilica Lateranense è la chiesa madre di tutto il mondo cattolico, in cui è ricordato che il vero culto è in Gesù; la casa di Dio è Gesù e i mattoni ci aiutano a sentirci famiglia di Dio. Tra i mattoni della chiesa c'è Dio, c'è la sua presenza reale.
In questo vangelo Gesù si arrabbia con i cambiavalute e dice che la casa del Padre è un luogo di preghiera e quindi è sacro. Ma oggi nel 2014 quando possiamo trovare una situazione del genere? in modo plastico è durante i matrimoni: ognuno col suo smartPhone, dove tutti si salutano, parlano e si baciano come se fossero ad un gran galà, pensando che la gentilezza e i convenevoli sia l'amore insegnato da Cristo. E mentre si fa mercato per "sbaglio" inizia la Messa!
Oggi possiamo fare il solito annuncio che si trovano sui giornali. A.A.A...cercasi...Cercasi l'uomo che edifica la sua coscienza, una coscienza ancorata nel mondo, aperta a Dio, allietata e santificata da Cristo.
Gesù c'invita a non fare mercato della fede, Gesù rovescia il nostro tavolo benpensante e ci grida che Dio non si compra perchè è di tutti.
Noi siamo salvi perchè riceviamo, siamo chiamati ad accogliere, la nostra conversione consiste nel prendere cosienza, nell'essereconsapevoli che gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente diamo; che la casa di Dio è l'uomo e quindi non possiamo mercateggiare la vita. Non dobbiamo fare mercato del cuore! La casa di Dio è la vita: tempio fragile, bellissimo ed infinito. Oggi nella cultura della morte si dice che ci sono vite che non valgono nulla, che non vale la pena vivere in tal modo, che ci sono vite che "valgono poco", ma dio oggi ci grida che niente comunque vale quanto una vita che "vale poco"; perchè Lui sulla mia pietra ha posto la sua Luce. 
L'Amore di Dio non ha prezzo!
"Il vero problema per noi è rappresentato da un Dio che ha scelto come tempio l'uomo" (Pozzoli). Io sono la casa ultima di Dio, purtroppo a volte la trova ingombra, che non lascia trasparire Dio. Dio è ancora in viaggio, il Misericordioso senza tempio cerca un tempio, il Dio che non ha casa è in cammino e cerca casa. La cerca proprio in me. (p. Ermes Ronchi)

sabato, novembre 1

Santi o morti, o...?

 La notte del 31 ottobre un gioco: travestiti da morti vagavano nelle strade, quasi a voler spaventare i vivi che abitano nelle case Un modo per prendersi gioco della morte? Per esorcizzarla, banalizzarla? O solo per fare un'altra festa? Un gioco questa notte... ora invece la realtà; non una finzione: il confronto con la morte, quella vera, quella dei nostri cari che in questo o in altri cimiteri riposano in attesa Corriamo il rischio che la solennità dei Santi sia mangiata dal ricordo dei morti, come una nube che copre il sole, e ci fa sentire freddo o nebbia che rende tutto triste e incerto il cammino o vento teso che annuncia imminente la cattiva stagione. E invece ... invece la luce della risurrezione continua a brillare la risurrezione di Cristo e del cristiano continua a illuminare il mistero grande della morte come dire questo giorno perché sia compreso e torni alla sua dignità di solennità dei Santi? Come celebrare il giorno dei Santi, con la preghiera al cimitero? Come anche il giorno del "dies irae", quando saremo davanti a lui, avvolti nella sua luce che ci fa conoscere la nostra vera vita? alcune immagini… solo alcune immagini… per indicare un mistero: Giorno della vita e non della morte, dei santi e vittoriosi e non di poveri uomini sconfitti non il tramonto, ma il momento che precede l'alba siamo ancora avvolti nella penombra ... ma sta per sorgere il sole non una bufera di neve che copre tutto, nasconde e rende insidioso il sentiero della vita bensì il bianco dei bucaneve che della neve prendono il posto tra le chiazze che di giorno in giorno spariscono come "il sabato del villaggio" che attende e prepara il dì di festa ma non con la tristezza di chi sa che poi tutto finisce perché con questa festa entriamo nella domenica senza tramonto nel giorno che non muore e ha un nome: Cristo Signore Die Domini, Giorno del Signore non le ultime briciole di un pane duro e raffermo, raccattate nel cesto vuoto ma il profumo che esce dal forno e riempie la casa, e non inganna chi ha fame fame di vita, quel pane che, solo, nutre veramente non il venerdì santo che allunga la sua ombra sui giorni che seguono e li fa scolorire bensì l'alba del giorno di pasqua e noi come le donne che vanno alla tomba quando è ancora buio, e trovano vuota ... la tomba di Cristo, del re vittorioso e presto lo saranno anche le nostre noi camminiamo, e le nostre lampade stanno per spegnersi ma ciò non ci spaventa, non crea ansia perché vediamo che ci viene incontro colui che chiamiamo La Luce perpetua, ... "Lux perpetua leceat eis" Il Sole di giustizia che appare all'orizzonte e presto ci avvolge nel suo giorno Giorno di gioia perché è lui la Vita che sconfigge la morte. E non è il gioco da fare nella notte che precede la grande festa, quasi a banalizzarla, è il senso della vita, il segreto della gioia, la fonte della speranza che nasce davanti alla morte.