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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

domenica, luglio 3

Mt 11,25-30

Devo essere colto o intelligente?
L'intelligente è chi sa dire cose profonde in modo semplice... come Gesù, che ha usato la vita fatta di gesti, parole e sentimenti, per rivelare il Padre, per parlare del Padre, per mostrare il volto del Padre, che è il volto dell'Amore.


Gesù c'invita alla semplicità non all'ignoranza perchè solo con l'essere semplici riusciamo ad abbassare le difese e fare l'incontro con Gesù.
Dio ci ama sempre per primo, fa sempre Lui il primo passo e noi molte volte siamo sempre sulla difensiva, facciamo fatica a lasciarci andare perchè molte volte non accettiamo il modo con cui ci ama Dio. Lui ci viene incontro e ci scombussola la nostra giornata, i nostri programmi e a noi non sta bene.
Camminiamo sempre su un filo tra il desiderio di Dio e il salvarci la faccia, perchè alla fine il giudizio degli altri ci condiziona, di qualcuno c'interessa.
anche come cristiani ci teniamo a fare bella figura: vorremmo essere stimati perchè siamo spirituali, profondi e sappiamo fare citazioni bibliche, perchè siamo sicuri di noi stessi.

e ci dimentichiamo che invece per essere cristiani dobbiamo preoccuparci di più di essere allegri, di una sana allegria, di essere di compagnia, di essere uomini di relazione.
In questo Vangelo Gesù ci dice che per essere di Dio dobbiamo diventare piccoli, semplici, un nulla, non una nullità ma di ricordarci che siamo creature, solo così possiamo essere noi stessi.
Gesù non è venuto per darci una nuova etica, dei precetti nuovi ma una promessa: pace e gioia nello Spirito. C'invita ad imitarlo nel modo di amare, cioè di usare il cuore, molte volte siamo retti, dei burocrati della Legge, delle regole, ma analfabeti del cuore; sappiamo tutto, abbiamo la risposta a tutto e per tutti ma poi non depositiamo il nostro cuore, le nostre paure, ferite nelle mani dell'altro (sia nella consacrazione religiosa e nel sacramento dell'Ordine, sia nel Matrimonio cristiano io mi consegno a Dio nelle mani e attraverso un essere umano come me e forse più peccatore di me!).


Siamo pronti ad aiutare ma non a lasciarci aiutare, al massimo solo da chi reputiamo migliori di noi e ci dimentichiamo che Dio ci parla attraverso tutti gli eventi e le persone che viviamo; Dio parla attraverso i poveri in spirito (non di spirito!).
Solo inabissandoci in Gesù troverremo ristoro, ameremo da figli Dio, Padre di Gesù, ameremo il prossimo come Gesù che è Figlio e fratello, perchè solo così non cado nell'individualismo spirituale e gli altri guardandoci potranno dire che bello essere cristiani.