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martedì, novembre 2

Discorso sul Pettegolezzo tratto dal film "Il dubbio

Sap 3,1-9

"Quando vivi e respiri cercando la misericordia di Dio, allora attorno a te s'intesse una veste di incorruttibilità e dentro di te freme la dolcezza di una consolazione celeste [...] . Tutto si riempe di luce. I dubbi si sciolgono silenziosamente. Ami Cristo, la vita. Non temi la morte". [Basilio di Iviròn]
Oggi la Parola di Dio ci dice che la morte, la grande nemica dell'uomo, che ci spaventa, non è da tmere perchè la nostra speranza è piena d'immortalità. Con Gesù la situazione si capovolge: chi vive a corto respiro, in superficie, nell'apparenza e nell'apparire, cerca solo di evitare fastidi, difficoltà, sofferenze e problemi, perchè chi vive così questi sono gli aspetti che creano infelicità al giorno d'oggi. Ma non è così perchè l'infelicità esplode in chi vive da egoista, solo cercando i piaceri materiali, cioè in chi assapora solo il vuoto. Invece chi è nelle mani di Dio, chi è amico di Dio avveret, per fede, che le prove, vissute per amore, ci purificano; mentre ogni paura è breve, immortali e grandi saranno i benefici, perchè Gesù ce l'ha promesso. Questo ci fa percepire e prendere coscienza che non saremo mai separati dall'Amore di Dio. Ricordiamoci che Gesù non ci ha mai promesso una vita lunga ma una vita risorta. Pregare per i nostri morti è importante perchè Gesù li ammetta a GODERE la luce del volto di Dio. Godere è un verbo dinamico, è il verbo fondamentale della nostra vita e della nostra fede. E' un verbo che richiede di ritrovare sempre il giusto equilibrio, in cui la morte non è la fine di tutto, ma la porta che si spalanca sulla vera vita, sulla vera gioia. Chiediamo a Gesù di essere fedeli per sempre, nella forza dello Spirito Santo, presso Dio Padre nell'Amore.

Mt 5,1-12a Tutti Santi

Oggi la Parola di Dio ci presenta Le Beatitudini, esse sono le regola della Santità. Sono regole in cui non c'è nulla di straordinario, ma invocano una vita comune, ordinaria, fatta di lacrime, fatiche, speranza, sono il nostro pane quotidiano. E' un brano che conosciamo bene ma non ci stanchiamo mai di ascoltarlo, anche se non lo capiamo bene fino in fondo. E' un brano che riaccende in noi la nostalgia di un mondo fatto di bontà, sincerità, solidarietà, di non violenza. Le Beatitudini disenano un modo tutto diverso di essere uomo: amico di Dio e degli uomini, di questo mondo seppur difficile e confuso.
Le Beatitudini non sono una gabbia di regole rigide, non ci chiedono di annullarci di essere dei perdenti, dei deboli, non è la logica del più bravo, in cui c'è un premio o un castigo. I santi non sono i primi della classe, amati e premiati dal professore, e noi siamo gli ultimi della classe, che si devono accontentare degli scarti del paradiso. Questo Vangelo c'insegna che le Beatitudini sono un Dono di Dio non un traguardo. E' nDio che dona: il Regno, la consolazione, la misericordia, è Lui che chiama... e a noi rimane che fidarci! A non pensare che dubbi, fatiche, insuccessi, dolori ci possono togliere questo Dono. La santità non è un premio finale di "buona condotta". La santità è data a tutti, a tutti Dio dà fiducia e ci chiede di trovare la nostra Beatitudine, quella scritta per me che devo realizzare, che mi aiuterà a farmi più uomo, che contiene la mia missione, la mia felicità. La felicità non è di questo mondo, ma è un Dono di Dio, è il frutto del mio stare con Dio, è una felicità da cercare, anelare, attendere, che mi spinge ad agire, che mi porta a seguire Gesù la vera sorgente della vera Gioia. Sulla mia Beatitudine sono chiamato a viaggiare, camminare, a partire da me ma non per me ma per un mondo che ha bisogno di esempi raccontabili, di storie di bene che ostacolano il male; di cuori puri e liberi che si occupino della felicità di qualcuno.

Sap 11,22-12,2 e Lc 19,1-10

La Parola di Dio esalta il potere di Dio, che è verso tutto e tutti, che agisce ma con misericordia, soprattutto verso gli uomini; infatti li perdona. Il perdono lo può esercitare solo chi ha il potere. Lo scopo dell'Amore di Dio è che l'uomo peccatore si converta, che Dio diventi veramente il suo Signore. Dio è amico della vita, proprio perchè è il Signore, Creatore di tutto e quindi nulla può esistere al di fuori di Lui. Dio è paziente, perchè punisce a poco a poco, non tutto subito come facciamo noi; Dio sa attendere, da tempo al peccatore di rendersi conto e di convertirsi. Il castigo di Dio è un medicinale perchè vuole staccare l'uomo dal peccato e portarlo a voltarsi ad amare totalmente il suo Creatore, il suo Signore: questa è la fede.
La Benevolenza di Dio non è debolezza. La giustizia umana è conservazione dell'ordine stabilito e punisce chi lo trasgredisce. Invece Dio h potere supremo, quindi non Teme nulla, non deve rendere conto a nessuno. Ama i colpevoli, ha tempo, non sbaglia mai.
Dio è Buono, vuole salvare tutti, ma proprio tutti, senza eccezioni. davanti a questa notizia sensazionale dovremmo fare come Zaccheo. Non gli basta aver sentito parlare di Gesù, aver sentito dei pettegolezzi su Gesù. Vuole Vederlo! ma è piccolo, anche noi lo siamo. Abbiamo grandi desideri, sogni, aspettative, ma basta qualcosa che va storto, un inghippo, il tempo che passa e ci sediamo, diventiamo tiepidi, tutto si spegne, gettiamo la spugna. Zaccheo no! va fino in fondo, si espone, non si vergogna. Ma è Gesù che lo trova, si ferma e lo fissa e Zaccheo si sente trovato da quello sgaurdo che gli cambierà la vita per sempre.
Gesù non chiede subito la conversione, una pubblica accusa, ma si fa bisognoso di essere acolto, si auto invita. Gesù ci raggiunge dove noi siamo, così come siamo. Non ci dà il tempo nemmeno per una doccia per essere presentabili. Viene a casa nostra, nelle nostre storie e relazioni incomplete e complicate, nelle nostre fragilità e nei nostri peccati per dirci una sola cosa: "Oggi la Salvezza è entarta in questa casa". La Salvezza è per ognuno di noi, il Signore ci fa visita per poter ripsrtire, rialzarsi, approfondire e per dirci che Lui sarà sempre al nostro fianco per sempre!