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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

mercoledì, gennaio 1

Sincerità

Sincerità, Selvapiana - Parma, collezione Perizzi.
Sincerità...nonostante tutto! 
La sincerità è l'espressione esteriore di ciò che uno pensa o sente interiormente, senza ipocrisie.
La veridicità è la volontà di adeguare la nostra espressione verbale al nostro pensiero: assenza di menzogna.
La sincerità e la veridicità sono complementari.
E' facile mentire, il desiderio di essere sinceri non ci rende esenti da errori: "Se chiudi la porta a tutti gli errori, lascerai fuori la verità" (Tagore).
La sincerità è un valore sociale, perché rende possibile la coabitazione.
La vita sociale è possibile solo se supponiamo che ci dicono la verità altrimenti vivremmo in un mondo paralizzato. A chi c'inganna è difficle ridare fiducia, perché abbiamo la convinzione che lo rifarà. Per evitare queste ferite dobbiamo imparare a non dire idee, sentimenti che creano dispiaceri gratuiti agli altri, cioè uno non deve dire tutto quello che gli viene in mente, fare tutto quello che vogliamo. L'autocontrollo (sui propri impulsi) è necessario per vivere in comunità, dobbiamo essere sinceri non sfacciati! 
Cigni che riflettono elefanti, Salvador Dalì

La verità non è un valore supremo, al di sopra c'è l'amore per gli altri, il rispetto per la vita, la sicurezza; non tutti hanno diritto ad esigere la verità, chi? chi invade il diritto all'intimità, tutto dipende da come si dicono le cose. Si deve proteggere sempre un bene superiore.
Ogni essere umano ha due segreti:
  • uno NATURALE: l'obbligo di non diffondere la verità che conosco, la cui divulgazione potrebbe danneggiare qualcuno.
  • uno PROFESSIONALE: rientra in certi tipi di lavoro, soprattutti chi si occupa di persone fragili, non sufficientemente forti, autonome. 
IL VERO ASCOLTO COMINCIA DA UN SINCERO PUNTO DI DOMANDA


Se vogliamo trovare porte aperte nella vita, dobbiamo staccarci dall’ego e lasciarci vivere in quel luogo divino chiamato Spirito. Ci sono quelle che Lao Tzu chiama Virtù, che sono quattro. La prima è la riverenza verso la vita, cioè il rispetto. La seconda è la sincerità, che è molto più dell’onestà. La terza è la gentilezza, che si manifesta come disponibilità. E la quarta è il soccorso, che si manifesta offrendoci agli altri. Queste sono le quattro virtù che Lao Tzu ci chiede di fare nostre.            The Shift, Il Cambiamento, Wayne W. Dyer

Pazienza. Bontà. Generosità. Umiltà. Gentilezza. Dedizione. Tolleranza. Innocenza. Sincerità. Ecco gli elementi che compongono il BENE SUPREMO. [...] Tutti questi doni interessano ciascuno di noi, le nostre vite quotidiane, l’oggi, il domani, l’Eternità.
Paulo Coelho, IL DONO SUPREMO – H.Drummond


Lc 2,16-21

Buon anno 2014!!!
In questo anno in cui tutti si fanno gli auguri, mi domando ma auguri di cosa? In questo giorno che si festeggia la Madre di Dio e la pace, auguro a tutti una




DICHIARAZIONE DI GUERRA
Dichiaro guerra agli egoisti del cuore,
che difendono a tutti i costi la loro felicità personale e non vedono lo stesso diritto in chi sta loro vicino
Dichiaro guerra ai maliziosi,
che vedono sempre un secondo e terzo fine nelle cose e nelle persone e fanno di tutto per scovare i difetti e gli errori degli altri.
Dichiaro guerra agli esperti di pessimismo,
che sanno sradicare immediatamente ogni piccolo germoglio di bene e di speranza con la facile visione negativa delle cose.
Dichiaro guerra ai super-convinti delle loro idee,
che si impongono e vogliono schiacciare coloro che sono invece sempre un po' in ricerca e con sempre qualche domanda aperta...
Dichiaro guerra a coloro che se ne stanno beatamente in pace mentre qualcuno vicino non è in pace, mentre non c'è pace nella famiglia accanto, nella nazione vicina...
...e mentre dichiaro guerra mi accorgo che il primo nemico da combattere sta proprio vicino in me, dentro di me.
La guerra sarà davvero dura e richiederà sofferenza, ma non posso tirarmi indietro e gettare le armi.
Da quando Gesù è apparso nella mangiatoia di Betlemme, è iniziata la guerra all'egoismo, alla freddezza di cuore, alla cattiveria...
E la fragilità umana del bambino-Dio deposto nella culla è l'arma migliore che è data anche a me.
Armiamoci dunque di umanità vera, e partiamo... la vittoria della pace è vicina! (don Giovanni Berti)



Augurare la Pace è augurare l’incontro con Dio. Tutti gli uomini, come te e come me, possano conoscere Dio non solo nelle Liturgie della Chiese o nelle preghiere di Sinagoghe e Moschee, ma lo possano conoscere anche nell’incontro con l’altro, nell’ascolto reciproco, nell’aiuto nelle difficoltà, nel perdono dopo lo scontro, nell’amore che possiamo darci sempre e in ogni occasione.
La pace invece è il risultato di un processo di purificazione ed elevazione culturale, morale e spirituale di ogni persona e popolo, nel quale la dignità umana è pienamente rispettata.  

Mio e tuo compito per l'anno che viene: benedire i fratelli! Se non s'impara a benedire, l'uomo non potrà mai essere felice.
Un pensiero augurale di San Luigi Orione: “Buon Anno Nuovo! Il futuro è nelle mani di Dio, che tutto governa e dispone sapientemente. Il Signore Iddio centuplichi i suoi favori sulle vostre persone, sulle vostre famiglie, su quanti portate scritti nel cuore. Sia un anno di consolazioni, di letizia santa, di bene immenso nel campo delle vostre anime e in quelle del prossimo”.

 

domenica, dicembre 29

Responsabilità

Cos'è? "Capacità, obbligo di rispondere di qualcosa; rendere ragione di ciò che si è fatto, detto o omesso".
Cioè, rispondere di qualcosa a qualcuno, dare ragione ai propri atti.
Tutto questo è possibile solo se ci sarà un impegno precedente, altrimenti non c'è responsabilità. 
La responsabilità è una scelta che deve assunta liberamente; ognuno di noi è sanzionato o premiato, solo per ciò che ha fatto liberamente, cioè "dobbiamo educarci ed educare la propria libertà", cioè educare la propria responsabilità e viceversa.
La libertà e la responsabilità sono due facce della stessa moneta.
Dobbiamo rispondere della percentuale di libertà che ci compete in tutte le nostre azioni. Gli irresponsabili, dicono: "non è colpa mia", "è stato senza volerlo", "e a me che importa?", "se me lo chiedono, negherò tutto". 
 
Dalla notte che mi avvolge,
nera come la fossa dell'Inferno,
rendo grazie a qualunque Dio ci sia
per la mia anima invincibile.
La morsa feroce degli eventi
non m'ha tratto smorfia o grido.
Sferzata a sangue dalla sorte
non s'è piegata la mia testa.
Di là da questo luogo d'ira e di lacrime
si staglia solo l'orrore della fine.
Ma in faccia agli anni che minacciano,
sono e sarò sempre imperturbato.
Non importa quanto angusta sia la porta,
quanto impietosa la sentenza,
sono il padrone del mio destino,
il capitano della mia anima.  
 
(Poesia di William Ernest Henley)
 
Dove vogliamo arrivare con questo "cammino"?
  • MATURITÀ UMANA Interpretare e vivere la propria esistenza come collaborazione all’opera creatrice e salvifica di Dio, usufruendo responsabilmente dei doni di Dio, delle cose, del creato e del tempo.
  • SEQUELA DI GESÙ Percepire la persona di Gesù come modello di responsabilità: all’uomo che idolatra il mondo e il suo possesso, Gesù propone, con la sua vita, di dare fiducia a Dio e costruire il suo mondo di fraternità.
  • VITA NELLA CHIESA Incominciare a mettere un po’ del proprio tempo a disposizione del gruppo, dell’oratorio e dei bisogni della comunità cristiana, prenden-dosi una qualche responsabilità.
  • A SERVIZIO Riconoscere il valore della partecipazione per conseguire l’attuazione del bene comune della società, soprattutto attraverso il lavoro e lo studio.

    
 

Cooperazione

La cooperazione implica un lavorare assieme, cioè andare tutti nella stessa direzione, collaborare per arrivare, realizzare l'obiettivo comune. 
Con la collaborazione tendiamo a favorire l'altro; però uno collabora se c'è una reciprocità, altrimenti sarebbe solo un aiuto. L'aiuto segue solo una direzione: uno aiuta e l'altro è aiutato.
La cooperazione ha una doppia direzione: io aiuto l'altro e gli altri aiutano me, tutti ci diamo una mano a vicenda
La voglia di socializzare è nella persona, infatti l'uomo è persona mai un individuo, questo fragile equilibrio oscilla tra la socialità e l'egoismo.
Questi due aspetti, però, hanno la loro ragion d'essere. La socialità è necessaria perché abbiamo bisogno degli altri per sussistere. Da quando nasciamo abbiamo bisogno di un legame, super debole, per diventare umani (cioè inserirci nella cultura, nelle tradizioni).
Abbiamo però bisogno "dell'egoismo" per sussistere tra glia ltri. Per egoismo intendiamo: un prendersi cura di noi stessi; un proteggersi per non essere usati dagli altri.
L'amore per gli altri comincia da noi stessi! La cooperazione implica l'individualità di noi stessi e quella degli altri. Per cominciare con gli altri, dobbiamo influenzare e lasciarci influenzare, aiutare e lasciarci aiutare.


FARCELA DA SOLI
Una frase che spesso mi sento dire è: “ma io ce la devo fare da solo/a”. Quando chiedo: “perché?”, le persone rispondono in modo vago: “è giusto così”, “non si può dipendere dagli altri”, “siamo noi che dobbiamo risolvere i nostri problemi”.
Curiose affermazioni. Il punto è che troppo spesso i nostri pensieri non sono frutto di riflessione ma poggiano su pregiudizi ed emozioni. Crediamo di essere razionali, invece siamo immersi nelle emozioni senza esserne molto consapevoli.
Perché dovremmo farcela da soli? Perché è un disonore non riuscirci? Perché chiedere aiuto è vissuto spesso come un segnale di debolezza?
Io credo che invece sia un segno di umiltà e di libertà interiore. Nessuno di noi può farcela da solo: abbiamo bisogno di dialogo, di confronto, di sguardi diversi dai nostri che mettano in crisi i nostri orizzonti, i nostri sguardi, e che da quella crisi facciano nascere sguardi nuovi e più ampi.
Abbiamo paura della dipendenza quando, in realtà, siamo dipendenti.
“Voglio sentirmi libero/a!” Ma di che libertà parlo se poi sono prigioniero dei miei problemi, dei miei complessi? Per me la libertà è un percorso: non nasciamo liberi, né lo siamo per natura. Siamo guidati dagli istinti, dalle emozioni, dai complessi. Recuperiamo spazi di libertà via via che diventiamo più consapevoli di noi e di ciò che ci agisce. Se sono consapevole posso cercare di scegliere, di decidere cosa fare; nell’inconsapevolezza sono agito da istinti ed emozioni, e non sono libero.
Io non ce la faccio da solo: ho bisogno delle persone che amo, degli amici, di chi mi sta vicino. Chiedo aiuto quando ne ho necessità. Mi sento libero (Gv 15, 1-8).


 

Sii lieto



Si Lieto
Tutto è possibile a DIO
Preghiamo
non per ottenere delle cose
ma per essere trasformati
per venir cambiati in profondità.

Pregare è come cercare
uno stralcio d’azzurro nel cielo.
Pregare trasforma;
uno diventa ciò che prega
ciò che contempla con gli occhi del cuore.

Si prega per stupirci
di Dio che viene
in una donna,
viene come un bambino,
carne della nostra carnee
riempie di vita la vita.
Lui che inonda la vita anche le vie della morte.

Sii finestra di Dio,
trasformati
apriti alla gioia,
come una porta si apre al sole.
Dio viene si avvicina e porta una carezza.
Dio viene e ci stringe in un abbraccio,
viene e porta una promessa di felicità.

Dio seduce e parla il linguaggio della gioia.
Si felice di accogliere
un Dio innamorato e affidabile.
Riempi la vita di tenero amore,
danza insieme a Maria e a Gesù.

Dà gioia a Dio stesso.
Riempiti di Lui,
accoglilo e fa scendere la Sua carezza,
la Sua grazia.
Fatti irradiare dal sole,
caricati di Luce per rilasciarla goccia a goccia.

Dio prova gioia a stare con te,
tu fai felice Dio
Cristo è in te.
Lascialo entrare,
crescere,
lasciati modificare,
modellare da Lui,
vivi la tua vita e la Sua.