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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

domenica, dicembre 8

Lc 1,26-38

Annunciazione di Maestro Moulins





Oggi Dio ci chiama ad aprirci alla gioia, perché Dio ci sfiora, ci tocca nella nostra vita quotidiana, nella mia casa e... lo fa sempre!
A Maria, Dio non chiede di pregare, d'inginocchiarsi, ma di aprirsi alla gioia, come una porta si apre al sole.
Maria deve rallegrarsi perché è piena di grazia, questa grazia non deriva dal fatto che ha detto sì, ma da Dio che ha detto sì a Maria, e dicendolo a lei l'ha detto a tutti noi. Tutti siamo amati come siamo, per quello che siamo, ognuno amato per sempre.
Maria, non è la solita Barbie, svenevole e superficiale, ma una ragazza intelligente che pronuncia il suo sì dopo che ha posto una domanda intelligente.
La domanda che pone non è per sindacare, ma per capire meglio e fare il proprio compito al meglio, per fare bene il compito assegnatole da Dio. Il suo sì è libero e liberante, è creativo e la rende serva. Non è un titolo svilente perché è la prima dopo il Re.
Annunciazione di Adelina Zandrino
Maria è invitata a gioire perchè è piena di grazia, cioè perché Dio è dentro di lei e le colma la vita.
Arrivare a dire sì non bastano 5 minuti. E' una decisione radicale, totale, che stravolgerà la vita di Maria, perché sarà sotto il giudizio di tutti, e dell'intera umanità di tutti i tempi, perchè Gesù è la speranza che  si confronta con il peccato (divisione, disordine, conflitto) e vince. Dio vince con l'intervento di dio attraverso un umile donna. Attraverso maria Dio si prende cura dell'umanità. Con Dio tutto è possibile, perché a Dio nulla è impossibile.
Dio non toglie spazio alla vita, a quella vera, che va oltre alla morte, che rende la terra terreno fertile di gioia, pace, serenità, fraternità.
Maria è la strada del sì a dio e di dio, perché ci porta a Gesù. Maria è madre di Dio ma il Vangelo termina con Maria discepola, la prima, la più sublime.
L'amore a Maria non è un amore sentimentale, di commozione. Non basta commovuersi mentre passa la statua di Maria durante la processione, amare Maria vuol dire imitarla come discepola, imitarla nelle sue caratteristiche più specifiche.
Maria é...
Annunciazione di Daniela Ventrone
Immacolata: cioè pensata e preparata da Dio per un compito che cambierà la storia.
Credente: perchè si fida di parole difficli, fuori dal comune, non sempre immediate e chiare. Parole del Vangelo che parlano di Dio, dell'uomo e di me. 
Docile e Obbediente: non come un cagnolino col suo padrone. Troppe volte noi desideriamo questo tipo di obbedienza. Ci aspettiamo che gli altri ci obbediscano, ci ascoltino come un cagnolino fa col suo padrone. Ma è un obbedire come l'albero lo fa col vento. Si piega, prende la forma e la direzione che il vento gli da, ma non si spezza. Maria si "piega" a Dio nel fare cose più grandi di lei, e così anche noi dovremmo essere docili a Dio, in compiti nei quali so che c'è il seme della Salvezza. 
Umana: è la più umana nel vangelo, non nasconde paure e dubbi, non cade nel perfezionismo, ma vive la sua vita fatta di tempi, molte volte lunghi, domande, difficoltà, crescita e risposte.
Maria c'insegna ad avere una fede robusta, meditata, accolta e consegnata a Colui che è la Risposta a tutte le domande dell'esistenza, c'insegna ad essere noi i Tabernacoli viventi di Dio. Contemplare il Bambino nella culla, è meditare il Mistero Pasquale. Il legno della culla, come dicevano i Padri, è stato usato per costruire la croce di Gesù.

Annunciazione di Ulisse Sartini



La croce porta Gesù che è l'Amore pure, noi non amiamo la croce, ma il Crocifisso glorioso e come Maria lo capiremo vivendo e meditando la nostra vita. Maria sotto la croce genera la Chiesa, genera noi e c'invita, oggi, ad essere pienamente uomini e pienamente cristiani, in cui mettiamo in gioco la nostra intelligenza, la nostra volontà, i nostri sentimenti e la nostra fiducia. 
San Luigi Orione ci scrive:
"Onoriamo Maria! e stacchiamo il nostro cuore dai beni di questa misera terra, ché, quaggiù, ogni cosa è vanità, e le ricchezze caduche e il fumo degli onori e le voglie dei sensi: tutto è disinganno!
Amiamo la beata e spirituale povertà, tanto cara alla Madonna leviamo alto lo spirito alle cose invisibili, e corriamo là dov'è gaudio sempiterno!
Annunciazione di Arcabas
Onoriamo Maria! Invochiamola, supplichiamola di infonderci un po' della sua immacolata purezza e di purificarci: di darci la mano e di condurci: di darci la semplicità dal cuore puro, che vede Dio, che intende a Dio: ci dia la Santa Madonna l'amore di Gesù sopr'ogni cosa, e forza di volontà per camminare virilmente con Cristo!"

La speranza davanti a tanto male è il fatto che ancora oggi ci sono uomini e donne che dicono il loro sì davanti a tutto, dicono il loro sì a Dio sapendo che solo così la propria vita sarà piena e sarà Beata.

Poesia all'Immacolata Concezione


Vera Madre son io di un Dio che è Figlio
e son figlia di Lui, benché sua Madre.

Ab aeterno nacqu'Egli ed è mio Figlio,
nel tempo io nacqui, eppur gli sono Madre

Egli è il mio Creator ed è mio Figlio;

son io sua creatura e Gli son Madre.

Fu prodigio divin l'essere mio Figlio
un Dio eterno, e me d'aver per Madre

L'essere quasi è comun fra Madre e Figlio
perché l'esser dal Figlio ebbe la Madre
e l'esser dalla Madre ebbe anche il Figlio.

Or, se l'esser dal Figlio ebbe la Madre,
o s'ha da dir che fu macchiato il Figlio,
o senza macchia s'ha da dir la Madre.


Questa poesia fu composta niente di meno che da Satana in persona.  
Nel 1823, ad Ariano Irpino (Avellino), due celebri predicatori domenicani, 
p. Cassiti e p. Pignataro, furono invitati a esorcizzare un ragazzo. Allora si discuteva ancora tra i teologi sulla verità della Immacolata Concezione, che fu poi proclamata dogma di fede trentuno anni dopo, nel 1854. Ebbene, i due frati imposero al demonio di dimostrare che Maria era Immacolata; e per di più gli ingiunsero di farlo mediante un sonetto: una poesia di quattordici versi endecasillabi, a rima obbligata. Si noti che l'indemoniato era un fanciullo di dodici anni e analfabeta. Subito Satana pronunciò i versi che abbiamo sopra esposti (Fonte: Padre Gabriele Amorth, Nuovi Racconti di un esorcista).