Gratis

Gratis
GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

sabato, ottobre 8

Mt 20,1-16

Dio chiama tutti a qualsiasi ora, anche all'ultima ora. Perchè da a tutti un denaro? Ok Lui è buono, con le sue cose può fare quello che vuole, ma il senso di giustizia?
C'è rabbia, mormorazione, tra i primi operai, perchè quelli dell'ultima ora il padrone li ha fatti uguale a loro... questo è il vero problema, non la paga uguale. I primi si scandalizzano perchè Gesù offre la stessa salvezza agli ultimi.
Chi me lo fa fare ad essere onesto, tanto alla fine mi pento e Dio mi salva, mi perdona ugualmente.
Il vero problema è sentirsi a posto, avere la pretesa di avere dei privilegi (sono amico di quel prete, lei non sa chi sono io), valgo per quanto faccio!
Ma dove sbagliamo?
  • Dimentichiamo che il "premio eterno" è un regalo, e il mio sì nasce, viene detto per una presa di consapevolezza, di come Dio mi vede e mi ha disegnato, per come vivo. Ogni mia azione, pensiero, parola, difetto, pregio è un mattone che costruisce la strada verso la riscossione di un denaro.

  • Il Cristianesimo è un'apertura all'altro, al Totalmente Altro. Una visione troppo utilitaristica, un dare ed avere; competitiva tra i fratelli; esibizionistica, emergo per farmi notare e farmi voler bene; meritrocatica, vincono solo i più forti, se a loro, dell'ultima ora, da un denaro sicuramente a noi da di più; trasforma l'amore in un bisogno amplificato, esasperato e solo guardando il Crocifisso l'amore può diventare un DONO, altrimenti tra le mani avremo un pugno di sabbia.


Dio valuta la nostra vita, la nostra persona in modo diverso da noi, l'alleanza tra Dio e l'uomo si fonda sull'assoluta Libertà di Dio, sulla Sua Gratuità, sulla Sua Magnanimità.
I nostri pensieri, le nostre azioni avranno un senso se tenteranno di accorciare tale distanza, se sarò con tutto me stesso disponibile ai progetto che vuole Dio, di Dio.

Credo

Credo che la vita non è un'avventura da vivere secondo le mode le correnti, ma un impegno a realizzare un progetto che Dio ha su ognuno di noi: un progetto di amore che trasforma la nostra esistenza.

Credo che la più grande gioia di un uomo è incontrare Gesù Cristo, Dio fatto carne. In Lui ogni cosa, miserie, peccati, storia, speranza, assume nuova dimensione e significato.

Credo che ogni uomo possa rinascere a una vita genuina e dignitosa in qualunque momento della sua esistenza. Compiendo sino in fondo la volontà di Dio può, non solo rendersi libero, ma anche sconfiggere il male. (Thomas Merton)

Vocazione


Non pensare che la tua vocazione sia il concederti alle tendenze più istintive o più frivole. Spesso si può avvertire che il Signore ci sta conducendo dove noi non gradiremmo arrivare. Eppure, tra la sua volontà e i nostri capricci e le nostre resistenze, deve prevalere ciò che Egli ci chiede. (Alessandro Maggiolini)

Il sacerdote

E' un uomo come te, perfettamente uguale agli altri,
ma ti fa figlio di Dio.
Può anche darsi che sia debole e fragile,
ma ti rende forte con la grazia.
Forse è attaccato anche lui alla terra,
ma t'insegna la via del cielo.
Anche se fosse davvero cattivo o molto cattivo,
può darti ugualmente la bontà.
Quando all'altare consacra il pane e il vino,
impersona il Cristo.
Quando nel confessionale traccia su te una croce,
è il Cristo che ti assolve.
Quando predica il Vangelo,
t'insegna la verità.
Credi in questo uomo strano e misterioso:
è il ministro di Dio.
Prega per questo uomo impastato di debolezza e di miseria:
ha bisogno del tuo aiuto.
Amalo, questo uomo, che tu chiami col nome di "padre" a volte è tanto solo...
E ricordati che, se ti salverai l'anima, sarà anche per mezzo di lui. (don Benedetto Magi)



Il prete ha sempre torto

Se il parroco è gioviale, è un ingenuo;
se è pensoso, è un musone insoddisfatto.

Se è bello: "Perchè non si è sposato?";
se è brutto: "Nessuno l'ha voluto".

Se va al bar, è un ozioso perditempo;
se sta in casa, è un orso.

Se va in "borghese" è un uomo di mondo;
se veste con la "tonaca" è un conservatore.

Se parla con i ricchi, è un capitalista;
se sta con i poveri, è un comunista,
se sta con tutti, è un qualunquista,
o, peggio, un opportunista.

Se è grasso non si lascia mancare niente;
se è magro, è un avaro.

Se cita il Concilio, è un rivoluzionario;
se parla di catechismo, è un bigotto.

Se predica a lungo, è noioso;
se alla predica alza la voce, è un nevrastenico;
se parla normale, non si capisce niente.

Se ha la macchina, è un prete ricco;
se non l'ha, non è al passo coi tempi.

Se trattiene a lungo i penitenti in confessionale, da scandalo;
se nel confessionale è svelto, non ascolta i penitenti.

Se incomincia puntualmente la Messa, il suo orologio è avanti;
se incomincia in ritardo, fa perdere tempo a tutti.

Se è giovane, è senza esperienza;
se è vecchio, è ora che se ne vada in pensione.





giovedì, ottobre 6

Amore

Amore è donazione. Amore e virtù sono inseparabili. Così c’è libertà e felicità.

Oggi il Papa ha risposto hai ragazzi dell’Azione Cattolica Italiana radunati in piazza San Pietro. Erano circa 100.000 i presenti. Ha affermato chiaramente che “troppo spesso l’amore è ridotto a merce di scambio, da consumare senza rispetto di se stessi e degli altri”. Benedetto XVI ha proseguito affermando che “così è molto amore proposto dai media e da internet”.
Mi piace che il Papa abbia avuto il coraggio di parlare del vero amore. Infatti, ha detto ancora il Papa che un amore così sarebbe “egoismo, chiusura, illusione di un momento, qualcosa che vi lega come una catena, qualcosa che soffoca il pensiero e quella forza insopprimibile che è l’amore vero che, certo, costa anche sacrificio”. E ancora: “voi non potete e non dovete adattarvi a un amore ridotto a merce di scambio, da consumare senza rispetto per sé e per gli altri, incapace di castità e di purezza: questa non è libertà”.
In parole povere, mi pare di capire che il Papa sta denunciando l’uso inadeguato della parola amore. Un amore che dovrebbe essere donazione è stato scambiato per egoismo, per un piacere personale “usa e getta”, per un’emozione del momento, per uno strumento di gioco. Secondo me, nell’urgente impegno di “ri-umanizzare” la persona, è fondamentale riscattare il concetto di amore, a livello teorico e poi a livello pratico, affinché non sia preda della pseudocultura postmoderna.
Poi, parla di castità e di purezza. E lo unisce al concetto di libertà. Cioè relaziona l’amore con la virtù, segnalando che soltanto così l’amore diventa libero. Infatti, un amore isolato dalla virtù, facilmente può diventare semplice passione, istinto e, addirittura, schiavitù. Sì, schiavitù, perché non si lascia più orientare o guidare. Diventa un cavallo pazzo, indomito, selvaggio, soffocante, che esige l’ubbidienza agli impulsi più bassi e animaleschi. Si allontana dall’etica e dalla razionalità. Allora non è più umano. L’amore casto, cioè puro, cioè fedele, cioè autentico, è un amore rispettoso, maturo e profondo.
Un amore guidato dalla ragione non è freddo, meccanico, inumano. Piuttosto è un amore genuinamente umano. È un amore in cui la volontà diventa padrone, per non cadere nella schiavitù. Insisto: l’autocontrollo non distrugge l’amore, piuttosto lo umanizza, lo imbellisce, lo guida affinché sia più profondo e pieno.
L’amore, a tutti i livelli, è donazione verso un altro,verso una persona. Non può diventare uso o manipolazione di “qualcuno” che a questo punto diventa “qualcosa”. Riscattiamo l’amore, riprendiamoci il vero senso dell’amore. Questa è la grande sfida della gioventù! È dura ma non è persa. La battaglia continua e, alla fine, l’amore vincerà perché come diceva Sant’Agostino: “il mio peso è il mio amore; esso mi porta dovunque mi porto” (Confess. 13, 9, 10). P. Miguel Cavallé Puig, L.C.

Mt 22,34-40


Quante volte metto alla prova il fratello?
Amare il fratello come me???.... ma se penso solo al mio ego?
Il punto unificante del nostro amare è la Paternità di Dio! cioè vuol dire, l'altro, il prossimo in Dio lo vedo come un fratello, come me stesso.
Ma se non mi amo? oppure se mi amo troppo? come faccio a capire sesto vivendo come dice questo Vangelo?
Parla di prossimo, quindi di ogni essere umano, di TUTTI!!! Già questo comandamento è impossibile viverlo; può essere una bella Parola oppure un pio proposito, perchè ci sono mille scuse per non amare.
L'altro si deve un pò guadagnare la mia fiducia, non sono tutti uguali le persone, sono stanco di essere imbrogliato e soffrire perchè l'altro mi usa o mi tradisce.
Cosa fare? "ASCOLTA ISRAELE!"

CHI?
Gesù Eucaristia, il suo Corpo e il suo Sangue sono il DONO D'AMORE PER ECCELLENZA!
Gesù ci ha dato tutto se stesso gratis fin dall'eternità e visto che ognuno di noi ha ricevuto tutto gratis, siamo invitati a dare all'altro che ho di fronte, che mi cammina a fianco, che incrocio sul marciapiede gratis, ciò che ho ricevuto.
Solo con lo sguardo fisso a Gesù Crocefisso io riuscirò ad amare il prossimo perchè faccio esperienza di Dio Padre che mi Ama.



mercoledì, ottobre 5

L'amicizia con Cristo

"Voglio dirvi com'io ho fatto la Sua conoscenza.
Avevo sentito parlar assai di Lui, ma non ci facevo caso.
Mi mandava ogni giorno dei regali, ma non Lo ringraziavo mai.
Mi parve più d'una volta che desiderasse la mia amicizia, ma io restavo freddo.
Io ero senza casa, e disgraziato, e affamato, e ogni momento in pericolo; ed Egli mi offriva ricovero, comodi, cibi, sicurezza; ma io Gli ero ingrato lo stesso.
Alla fine, Egli incrociò la mia strada, e, col pianto negli occhi, cercò dirmi: vieni a stare con me.
Voglio dirvi come ora mi tratta.
Colma tutti i miei bisogni.
Mi dà più di quanto oso chiedere.
Anticipa ogni mia necessità.
Mi supplica di chiedere sempre più.
Mai si ricorda della mia ingratitudine passata.
Mai mi respinge per le mie passate follie.
Voglio dirvi, anche, che cosa io penso di Lui.
Egli è tanto buono quanto è grande.
Il Suo amore è tanto vivo quanto vero.
È così prodigo nelle sue promesse, com'è fedele in mantenerle.
È geloso del mio amore, quanto Lo merita.
Io sono in ogni cosa il suo debitore, ma Egli mi comanda di chiamarlo Amico
". (Robert Hugh Benson)

Arte e Preghiera


SINTESI DI UNA MEDITAZIONE DI BENEDETTO XVI
Cos’è veramente necessario all’uomo d’oggi?
La necessità per ogni cristiano di trovare tempo per Dio, per la preghiera, in mezzo alle tante occupazioni delle nostre giornate.
Si può incontrarlo in tanti modi, quale ci consiglia?
Uno di questi canali che possono condurci a Dio ed essere anche di aiuto nell’incontro con Lui, è la via delle espressioni artistiche, "Via della Bellezza" , che l’uomo d’oggi dovrebbe recuperare nel suo significato più profondo.
Perché proprio le espressioni artistiche?
Perché l’arte è qualcosa che "parla", capace di toccare il cuore, di comunicare un messaggio, di elevare l’animo. Un’opera d’arte è frutto della capacità creativa dell’essere umano, che si interroga davanti alla realtà visibile, cerca di scoprirne il senso profondo e di comunicarlo attraverso il linguaggio delle forme, dei colori, dei suoni. L’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l’alto.
Qualsiasi opera d’arte ci può aiutare nel rapporto Dio?
No. Si tratta delle opere che nascono dalla fede e che esprimono la fede. Solo quelle opere che fanno vibrare le corde del nostro cuore, il nostro animo viene come dilatato ed è aiutato a rivolgersi a Dio. Solo queste opere possono essere occasioni per ricordarci di Dio, per aiutare la nostra preghiera o anche la conversione del cuore!
Cari amici, vi invito a riscoprire l’importanza di questa via anche per la preghiera, per la nostra relazione viva con Dio. Le città e i paesi in tutto il mondo racchiudono tesori d’arte che esprimono la fede e ci richiamano al rapporto con Dio. La visita ai luoghi d’arte, allora, non sia solo occasione di arricchimento culturale - anche questo - ma soprattutto possa diventare un momento di grazia, di stimolo per rafforzare il nostro legame e il nostro dialogo con il Signore, per fermarsi a contemplare il raggio di bellezza che ci colpisce, che quasi ci "ferisce" nell’intimo e ci invita a salire verso Dio. Speriamo che il Signore ci aiuti a contemplare la sua bellezza, sia nella natura che nelle opere d'arte, così da essere toccati dalla luce del suo volto, perché anche noi possiamo essere luci per il nostro prossimo.