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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

giovedì, novembre 3

Spiritualità Eucaristica

Un'Eucaristia che non si traduca in amore concretamente particato è in se stessa frammentata.
(Deus caritas est, 14)




Nutrirsi di Cristo è la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrificio della Croce; chi sa inginocchiarsi davanti all'Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria del pane con l'affamato, condividere l'acqua con l'assetato, rivestire chi è nudo, visitare l'ammalato e il carcerato (Mt 25,34-36). In ogni persona saprà vedere quello stesso Signore che non ha esitato a dare tutto se stesso per noi e per la nostra salvezza. Una spiritualità eucaristica è vero antidoto all'individualismo e all'egoismo che spesso caratterizzano la vita quotidiana, porta alla riscoperta della gratuità, della centralità delle relazioni, a partire dalla famiglia, con particolare attenzione a lenire le ferite di quelle disgregate. Una spiritualità eucaristica è anima di una comunità ecclesiale che supera divisioni e contrapposizioni e valorizza le diversità dei carismi e ministeri ponendoli a servizio dell'unità della Chiesa, della sua vitalità e della sua missione. Una spiritualità eucaristica è via per restituire dignità ai giorni dell'uomo e quindi al suo lavoro, nella ricerca della sua conciliazione con i tempi della festa e della famiglia e nell'impegno a superare l'incertezza del precariato e il problema della disoccupazione. Una spiritualità eucaristica ci aiuterà anche ad accostare le diverse forme di fragilità umana consapevoli che esse non offuscano il valore della persona, ma richiedono prossimità, accoglienza e aiuto.
Dal Pane della vita trarrà vigore una rinnovata capacità educativa, attenta a testimoniare i valori fondamentali dell'esistenza, del sapere, del patrimonio spirituale e culturale; la sua vitalità ci farà abitare la città degli uomini con la disponibilità a spenderci nell'orizzonte del bene comune per la costruzione di una società più equa e fraterna.

(Benedetto XVI, Congresso Eucaristico Nazionale)

Vita parrocchiale

Che cosa s'intende, quando si parla di "parrocchia" o di "vita parrocchiale"? Più facilmente s'intendono le strutture fisiche: chiesa, canonica, oratorio...; e le relative attività catechistiche, caritative, ricreative, culturali. Vita parrocchiale è anche quella che si svolge nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nella scuola, nelle relazioni di buon vicinato, affinchè la vita cristiana non sia solo un convergere verso la comunità, ma la parrocchia si dilati verso gli spazi della vita quotidiana, soprattutto verso la famiglia. Per lo stretto legame che intercorre tra Eucaristia e vita, è impensabile che la cura della celebrazione da parte di tutti possa tradursi, fuori dal tempio, nella stessa vita ecclesiale e civile, in un nulla di fatto. Giusto, perchè senza legami con la vita il Sacramento muore nel suo rito.
Corriamo il rischio, anche quando abbiamo una assidua pratica religiosa, che essa rimanga rigorosamente circoscritta entro spazi e tempi sacri, escludendo il nostro essere cristiani dai momenti quotidiani del vivere nella famiglia, nel lavoro e professione, nella stessa vita sociale e civile. L'uomo ha necessità di pane, di lavoro, di casa, ma l'uomo è di più del suo bisogno. L'Eucaristia non è fatta per "anestetizzare" il cammino della nostra vita. L'uomo è desiderio di vita piena, di relazioni buone e promettenti, di verità, di bellezza e di amicizia.
Quindi si tratta di costruire tutta una trama di rapporti di prossimità, di vicinato, di ospitalità da parte di una comunità che prende sul serio l'annuncio del Vangelo a tutti e l'amore del prossimo come una possibilità da vivere anzitutto con chi sta vicino: anche al parrocchiano che non sa di esserlo, ma che la parrocchia non può ignorare. Non è sufficiente come parrocchia e oratorio avere le "porte aperte".
La verità della fede chiede di essere da capo annunciata, a cui provvederebbe appunto la testimonianza, da realizzare, assai più che attraverso parole ed esortazioni, attraverso la qualità dell'agire credente.
Quello che manca oggi o è più debole è la visibilità di una vita quotidiana credente, che è altro rispetto al modo corrente con cui si esprime la cultura contemporanea nel vivere affetti, tempo, fragilità, tradizione, cittadinanza.. Lo stile nuovo di noi credenti deve trasparire in tutta la sua bellezza e piena umanità.
(Adriano Caprioli, Presidente Comitato Congresso Eucaristico Nazionale)

Due sassolini azzurri

Sul greto di un torrente tra migliaia di sassi spiccavano due sassolini di un azzurro intenso,
Sapevano di essere speciali e sognavano un grande futuro :”sicuramente saremo incastonati su un prezioso anello”, “oppure finiremo addirittura sulla Corona della Regina d’Olanda…”
Un giorno una mano li raccolse insieme a tanti altri  sassi e si trovarono tutti insieme dentro una scatola. “vedrai che ci rimarremo poco…” Passarono però giorni e settimane e rimanevano fermi al buio.
Infine un mattino la stessa mano li prese insieme a tanti altri e dopo un pò si trovarono appiccicati ad un muro con del cemento; non capivano dove fossero, certo non era come  nei loro sogni…. ” speriamo di starci poco…” Passarono però i mesi e niente cambiava, erano veramente tristi.
Dal muro videro che scaturiva una riga d’acqua, si guardarono e d’intesa chiesero: “acqua, amica nostra, potresti infiltrarti sotto di noi e così scalzarci da questo muro?”, “certamente, no problem…” rispose il filo d’acqua.
Dopo alcuni mesi, una sera di burrasca……. TAC  , TAC,  I due sassolini si ritrovarono a terra. “Finalmenti liberi!!!”  erano pieni di gioia.
Guardarono in alto e in quel momento un lampo illuminò la parte di muro dove si trovavano. “Oooh! Che meraviglia !… Era il mosaico di un volto splendido di Gesù…però, però … c’era qualcosa di strano …sembrava cieco….
Furono presi da profondo dolore e capirono: loro erano caduti dalle pupille degli occhi di Gesù!
Passarono una notte tremenda fatta di rimorso.
Al mattino dopo, la stessa mano li raccolse e li rimise al loro posto: ora che avevano capito , erano al massimo della Gioia. (Tratta e rielaborata da “Tutte Storie” di Bruno Ferrero)


Puoi buttarti giù quanto vuoi: rimani sempre la pupilla di Dio!
Se manchi tu il volto di Gesù, della sua Chiesa, non è più completo!

Voglia di vivere



Niulla è impossibile a Dio!

mercoledì, novembre 2

Fissati in Dio


Per amare veramente il Signore, la Madonna, le Anime, la Chiesa, bisogna farsene quasi una fissazione. Sapete che cosa significa essere fissati in una cosa? Qual era lo stato d'animo della Madonna verso Gesù? Voi lo sapete: non viveva altro che per Lui, non parlava che di Lui e per Lui, soffriva e pregava volentieri per Lui, pensava solo quello che pensava Gesù, se le fosse stato possibile, tanto il suo cuore desiderava essere vicino, in sentimenti, pensieri ed affetti, a quello di Gesù. Questo hanno fatto anche i Santi in terra: hanno cercato di vivere all'unisono, in tutto, con Gesù e con la Santa Madonna. (Sui passi di Don Orione, 165)

Il vero culto

Tanti non sanno capire l'opera di culto e allora bisognerà unire l'opera di carità. Siamo in tempi in cui se vedono il prete solo con la stola non tutti ci vengono addietro, ma se invece vedono attorno alla veste del prete i vecchi e gli orfani allora si trascina... la carità trascina. La carità muove e porta alla fede e alla speranza. (lettera del 27. 11. 1937)

Il Mistero è dentro il Presente

Il perdono non è dimenticare le colpe del passato, ma un dilatarsi del cuore in uno scambio di vita. (Giovanni Vannucci)

Che tutto il fango in te, ceda finalmente al fuoco che è in te, finche il fuoco sia luce. (Edgar Lee Mesters)

Occorre soffrire perchè la verità non si cristallizzi in dottrina ma nasca dalla carne. (E. Mounier)

Molti non vogliono sentir parlare della morte. Eppure, la nostra società appare come incentrata sulla cultura della morte, quasi assuefatta ad essa. Consumiamo i nostri pasti tra immagini raccapriccianti che ci vengono proposte dai notiziari. Gli ospiti dei talk-show fanno a gara per raccontare i particolari dei delitti più efferati. Si ascolta musica che invita alla violenza e perfino al suicidio. Diversi pare "si rilassino", guardando film sempre più spaventevoli, spendono soldi per acquistare sigarette su cui è scritto: "IL FUMO UCCIDE". Sfrecciano sulle autostrade dopo aver ascoltato quante morti ha provocato "l'alta velocità". Eppure, quasi nessuno vuole seriamente riflettere sulla realtà della morte, nella speranza di esorcizzarne lo spavento.
Inizia a leggere la Parola di Dio e lascia che i Suoi pensieri ripuliscano la tua mente dal disprezzo della vita, tua e altrui, e ricolmino i tuoi sentimenti del più profondo attaccamento alla vita, quello che coinvolge lo spirito e l'anima. Il Signore ti mette davanti la scelta di accettare la Vita eterna che Egli offre in Cristo, risorto anche per te, "... Scegli dunque la vita, onde tu viva!". (A.D.I)

Santi Angeli custodi

Il nome angelo non designa la natura di questi esseri del tutto spirituali, ma la loro funzione, che è quella di aiutarci a lasciarci salvare. Ci sono numerosissimi testi biblici sugli angeli. Essi sono presentati come spiriti totalmente al servizio di Dio e così intimamente coivolti nella nostra salvezza personale che ogni persona è custodita da un angelo. La Lettera agli Ebrei dice: "Non sono forse spiriti incaricati di un ministero, inviati a servire coloro che erediteranno la salvezza!" (1,14). Viviamo alla loro presenza giorno e notte. L'angelo è il messaggero di buone ispirazioni, ci protegge da turbamenti interni ed esterni. Ci rimprovera quando ci allontaniamo dalla buona strada. Ci assiste e ci aiuta nel prioritario e importantissimo compito di pregare. Implora per noi la forza, coraggio, generosità e fiducia per abbandonarci interamente a Dio e alla sua volontà. Gli angeli non sono un ricordo della nostra fanciullezza, ma sono i nostri compagni di viaggio. Camminano con noi, pregano con noi, lodano e adorano Dio con noi. L'angelo è un dono grandissimo che il Signore ci ha dato come segno dell'amore e della cura che ha per ognuno di noi. Purtroppo, oggi la vita è spesso piena di tensioni e di ansie di ogni tipo. Invece di cadere nella disperazione, possiamo attingere alla "terapia" spirituale del ricorso a loro. "L'invisibile presenza di questi spiriti beati, ha detto Benedetto XVI, ci è di grande aiuto e conforto: essi camminano al nostra fianco e ci proteggono in ogni circostanza, ci difendono dai pericoli e ad essi possiamo ricorrere in ogni momento".