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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

lunedì, settembre 24

La libertà è partecipazione


[...] Ci insegnano che essere partecipi non significa stare aggrappati gli uni agli altri per ansia di solitudine, ma essere consapevoli di poter dividere e condividere una differenza (una convivialità delle differenze, come più volte ammetteva Tonino Bello) che ci fa unici e nello stesso tempo partecipi di un medesimo destino che ci vede neonati, adulti, morenti. [...] Ognuno di noi deve poi accorgersi che solo in una relazione di condivisione nasce e cresce la libertà di tutti, solo verso un anelito al bene comune si sperimenta la vera e giusta libertà, quella di essere tutti quanti, senza distinzione di razza, riconoscibili in quel passo paolino della lettera ai Galati: "Voi fratelli siete stati chiamati a libertà. [...] mediante la carità siate al servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il prossimo tuo come te stesso" (Gal 5,13-14). Essere liberi ha il suo grande respiro in quell'amore per il prossimo che è di per sè vincolante e limitativo, che obbliga a smussare certi angoli della nostra personalità, ad accettare le curve dell'altro; la strada nella e con la libertà è un cammino frammezzato da discese e salite, a volte disseminato di buche; nel riconoscimento della libertà che spetta a ogni essere umano si impara la partecipazione che dischiude la possibilità per una vita vera. Il "buon samaritano" possiede la giusta libertà che gli permette di prendersi cura di un estraneo senza nessun tornaconto personale, una grande libertà interiore di pura donazione; fu un uomo restituito a se stesso in un rapporto autentico con l'altro. (Milena Simonotti)