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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

domenica, marzo 3

L'unica misura dell'amore è amare senza misura

L’esperienza del campo servizio dei giorni  15,16 e 17 febbraio u.s., presso il Piccolo Cottolengo di Tortona, per alcuni aspetti è stata molto più intensa e completa rispetto a quelle vissute fino ad ora. Non sapevamo cosa avremmo vissuto di diverso, ma ciascuno di noi, spinto da differenti motivazioni, era desideroso di vivere questo campo.
Provocandoci con espressioni forti, ma vere e determinanti  per tutto ciò che stavamo vivendo, siamo stati invitati a cogliere la bellezza e la ricchezza della “Scuola dei Bambini”, attraverso gli occhi del cuore.
Nei momenti che precedevano e susseguivano il nostro incontro con i piccoli ospiti dell’Istituto, abbiamo meditato, sollecitati dalla visione di filmati, dipinti, preghiere e dall’ascolto di canzoni, sono così affiorate in noi molte riflessioni.
I silenzi erano dunque eloquenti! Il tempo era scandito da momenti di condivisione, di preghiera, di riflessione. E’ andata via via crescendo fra noi l’allegria, la complicità, il rispetto e tutti quei valori che hanno reso speciale questo campo.
Sant’Agostino diceva che L’UNICA MISURA DELL’AMORE  È AMARE SENZA MISURA e accanto a questi bambini, che sono l’essenza dell’Amore, è possibile sperimentare già un tempo eterno.
Sono loro i veri maestri di vita ed  la loro esistenza è l’espressione più alta e meravigliosa del sacrificio di Cristo. Ogni giorno ci viene chiesto di scegliere se vivere l’amore o se lasciare che esso ci passi vicino senza interpellarci:  ancora una volta  abbiamo detto sì,  sì a Gesù che si fa Corpo mistico in questi bambini che non solo vivono la Croce con Lui, ma interiormente vivono già la Resurrezione.
Per tutto questo, rendiamo grazie a Dio per essersi donato a noi con tanta intensità e con tanta gioia nel cuore attendiamo di poter vivere nuovamente un’esperienza profonda e colma di stupore come questa. (Katia)