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giovedì, marzo 8

Vita Consacrata

Il consacrato cosa fa con la sua vita?
Chi è consacrato deve indicare la via verso una meta, che va oltre il tempo, anche se lo valorizza pienamente ed apre ad orizzonti di speranza perfetta e definitiva. È la via della santità di chi segue Cristo giorno per giorno e ne incarna la tensione verso il Padre, che costituisce il suo più grande desiderio, per vivere la piena comunione con Dio.
Sii più chiaro!
La vita consacrata è cammino di glorificazione, perché la vocazione dei consacrati è per il Regno dei cieli e deve mostrare che tutto è orientato a questa meta escatologica. La povertà, la castità e l’obbedienza che vivono come condizione di vita, già anticipano, in qualche misura, la pienezza della comunione con Dio.
Cos’è più importante?
È mantenere fermo lo sguardo verso Cristo, puntando sempre più in alto, senza mai scoraggiarsi, ma tenendo il cuore e lo sguardo fisso verso di Lui: Cristo è infatti la meta della nostra speranza che siamo chiamati a vivere e a testimoniare ogni giorno nella fedeltà e nell’obbedienza.
Per far questo cosa serve?
Questo esige il graduale ma costante depotenziamento del nostro io e dunque del tesoro più prezioso a cui nessuno vuole del tutto rinunciare per sottometterci alla volontà dell’unico Signore.
Concretamente?
Un NO alla presunzione di farcela da soli e un SI alla conversione continua: un amore caldo, non tiepido, come spesso potrebbe essere il nostro, quando ci accontentiamo di quello che siamo o presumiamo di aver già fatto abbastanza per vivere la fede e la carità. La tiepidezza nell’amore è il peccato che più aborrisce il Signore.
Per un consacrato come è possibile mettere in pratica tutto questo?
Ogni persona consacrata sa bene che l’imitazione di Cristo è possibile grazie ad una serie di principi e orientamenti di vita quotidiana, che ne assumono gli atteggiamenti e i comportamenti con spirito di obbedienza e umiltà. La regula vitae (regola di vita) va attuata giorno per giorno attraverso quelle disposizioni che ogni istituto ha tracciato e che la Chiesa ha approvato. Essa è la via santa che assicura la vita eterna.
(stralci dell’omelia di mons. Cesare Nosiglia, Torino, Cattedrale, 2 febbraio 2012)

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