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GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE, (Mt 10,8b). Noi abbiamo solo il presente da vivere e in questo tempo ci giochiamo la nostra vita, la nostra eternità, il nostro destino (E. Olivero)

lunedì, gennaio 7

Una Chiesa così…

-          Una Chiesa pienamente sottomessa alla Parola di Dio, nutrita e liberata da questa Parola.
-          Una Chiesa che mette l’Eucaristia al centro della sua vita, che contempla il suo Signore, che compie tutto quanto fa “in memoria di Lui” e modellandosi sulla Sua capacità di dono.
-          Una Chiesa che non tema di utilizzare strutture e mezzi umani, ma che se ne serve e non ne diviene serva.
-          Una Chiesa che desidera parlare al mondo di oggi, alla cultura, alle diverse civiltà, con la parola semplice del Vangelo.
-          Una Chiesa che parla più con i fatti che con le parole; che non dice se non parole che partano dai fatti e si appoggino ai fatti.
-          Una Chiesa attenta ai segni della presenza dello Spirito nei nostri tempi, ovunque si manifestino.
-          Un a Chiesa consapevole del cammino arduo e difficile di molta gente oggi, delle sofferenze quasi insopportabili di tanta parte dell’umanità, sinceramente partecipe delle pene di tutti e desiderosa di consolare.
-          Una Chiesa che porta la parola liberatrice e incoraggiante dell’Evangelo a coloro che sono gravati da pesanti fardelli.
-          Una Chiesa capace di scoprire i nuovi poveri e non troppo preoccupata di sbagliare nello sforzo di aiutarli in maniera creativa.
-          Una Chiesa che non privilegia nessuna categoria, né antica né nuova, che accoglie ugualmente giovani e anziani, che educa e forma tutti i suoi figli alla fede e alla carità e desidera valorizzare tutti i servizi e ministeri nella unità della comunione.
-          Una Chiesa umile di cuore, unita e compatta nella sua disciplina, in cui Dio solo ha il primato.
-          Una Chiesa che opera un paziente discernimento, valutando con oggettività e realismo il suo rapporto con il mondo, con la società di oggi; che spinge alla partecipazione attiva e alla presenza responsabile, con rispetto e deferenza verso le situazioni, ma che ricorda bene la parola di Pietro:
“E’ meglio obbedire a Dio che agli uomini” (At 4,19)
(C. M. Martini)