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martedì, aprile 22

Mt 19,3-9 e Mc 12,28-33

Il centro di questi Vangeli è la durezza del cuore umano , inaridimento della disponibilità ad amare.
Egoismo come stile di vita, rifiuto del progetto divino. Al giorno d'oggi è una cosa "normale", lo fanno tutti, ci si adegua, ma ci si dimentica che Dio ha creato la coppia: due persone nel loro essere maschio e femmina, che s'integrano e si completano. Di due si forma una nuova, unica realtà: la coppia. Tenuta unita dall'amore reciproco, aperta nell'amore alla trasmissione della vita, e la coppia diventa famiglia. Questo è il progetto di Dio, il quale ne è rimasto incantato, è la sua migliore opera d'arte.
La famiglia è il fondamento su cui si fonda la società. In funzione ad essa hanno senso: lo Stato, le leggi, l'economia, la scuola, la stessa vita consacrata e il sacerdozio. 
La famiglia è una realtà da riscoprire, valorizzare, difendere, poichè il suo stato di salute segnala lo stato di salute di una società, perchè l'essere coppia è fondamentale per essere famiglia. Per essere un valore realizzabile bisogna che la singola persona faccia un accmino personale, in preparazione alla vita di coppia e famiglia. E' necessaria una testimonianza di coppia e famiglia, sostanzialmente riuscita; non perfetta ma una vita assieme da costruire insieme a vivere l'uno per l'altro, perchè ogni fallimento pesa su tutti.
La cultura di oggi, grazie alla TV, ai giornali, ad internet, ai romanzi rosa, riduce la sessualità e l'educazione sessuale al sesso e alle sue tecniche, in cui viene dimenticata la persona. Oggi non si parla di fedeltà/fiducia reciproca, conoscenza approfondita del partner, capacità di aspettare, astinenza sessuale, matrimonio. Oggi l'eros e l'agape sono distinte, quindi o troviamo un amore non reale, che un pò diventa una fuga, si spiritualizza tutto, oppure un amore passionale ma l'altro diventa un oggetto e vengono dimenticate le dimensioni del sacrificio, di fedeltà, di donazione di sè; il linguaggio comune riduce alla parola amore.


Il credente sa che solo rivolgendosi a Dio trova la forza, una nuova linfa per rivolgersi al prossimo. La società d'oggi vede l'uomo: centrato solo sul piacere e sulla libertà, che si riduce a libertinaggio; In ciò che sente, è vero ciò che è utile, e si vedono i risultati; nella sua individualità.
Abbiamo un uomo che cerca solo di afre meno fatica, scappa dal dolore, disciplina. Per lui ciò che conta è che la propria felicità è soddisfatta. Concepisce una libertà che si riduce a "faccio quello che voglio", "non ho doveri"; la fedeltà e l'indissolubilità del matrimonio perdono consistenza, sono considerati aspetti impossibili da realizzare. A volte non sono considerati valori, perchè la persona in questione deve "fare esperienza". Si parla di educazione sessuale, ma che si riduce tutto a conoscenze antropologiche, psicologiche, sociologiche. E' necessario capire la sessualità alla luce del mistero dell'Incarnazione, della Morte e Resurrezione di Gesù. 
La sessualità, nel progetto di Dio, è un meraviglioso dono, ma va capito e lettocome appare, cioè attraverso il corpo, il suo linguaggio. La non conoscenza del nostro corpo provoca disordini nella persona stessa e di conseguenza nelle relazioni con gli altri. 
Oggi c'è una visione angosciata del nostro corpo: magro, asciutto, tonico, prestante, sensuale. La sessualità è solo un mezzo? Non è forse un valore che riguarda la persona in tutti i suoi aspetti?: corpo, sentimenti, mente, volontà, liberta. Il danno più grosso alla sessualità è la pornografia. Perchè crea dipendenza, alterazione affettiva, incapacità di fare scelte importanti o cambiamenti, una visione del sesso troppo animalesca. La pornografia in tutte le sue forme, anche la più innocua (come i video delle canzoni o alcune pubblicità) crea dipendenza. L'atto coniugale in sè non ha nulla di sconveniente, di animalesco, e di peccaminoso; a meno che non lo si fa diventare istinto spontaneo, un impulso erotico sessuale, uno sfogo. L'unione coniugale è un vero atto di amore, quando è una donazione di sè: della mente, del cuore, del corpo, perchè tende a  valorizzare il coniuge. Tutto è tuo, è per te! quindi l'uso dei contraccettivo, l'autoerotismo, la pillola contraccettiva, la pillola del giorno dopo, l'aborto, i rapporti contro natura,... tolgono all'essere umano la responsabilità delle proprie azioni e gli atti sessuali sono solo egoistici perchè non sono aperti al dialogo. La sessualityà umana ha bisogno di essere umanizzata, perchè fare l'amore senza coscienza e responsabilità è fisicxamente possibile, ma è insignificante e banale, perchè si ferma all'istinto, al piacere, a quello che sento in quel momento.
La sessualità umana, oltre allo scopo della rispoduzione, ha lo scopo dell'incontro, della relazione. Essere ad immagine di Dio, significa essere fatti per la relazione, cioè l'uomo è capace d'incontro con l'altro. In quest'incontro l'uomo e la donna sperimentano la loro diversità, la quale è il pilastro su cui costruire le nostre relazioni. M afacciamo fatica ad accettare la diversità dell'altro/a, perchè abbiamo la tendenza a rendere l'altro/a come dico io o come me, invece l'altro deve rimanere se stesso/a, solo così avviene un vero, unz vera comunione. 
Tutti devono essere ad immagine di Dio e nessuno dev'essere a nostra immagine. Accettare, amre, desiderare e volere l'altro come diverso da sè è la più grande sfida e fatica dell'uomo. Maschio e femmina sono uno destinatario dell'altra, si completano ma deve rimanere la diversità. 

  Solo così si matura, si crea l'incontro, perchè l'altro è sempre una persona e rimane tale. L'amore non cancella e nasconde le differenze. L'amore vero si fonda sul dare e ricevere: dare ciò che si ha e ricevere ciò che non si ha. L'amore vero ha bisogno di reciprocità, accettando l'altro con i suoi limiti, che mi danno la possibilità di donargli ciò che non ha. 
L'amore nasce dalla libertà e dal rispetto totale dell'altro. L'amore invece è vivere in un altro e per un altro, perciò solo l'atto sessuale inserito nel Sacramento del matrimonio ha un alto spessore umano, ed è vero perchè dice una donazione di sè totale. Amare è perdere se stessi nell'altro, per l'altro, con l'altro per arrivare ad una profonda comunione e solo così riscopro chi sono, recupero la mia identità 




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